Maury Chef Olivieri, classe 1971, ha origini piemontesi e porta la tradizione gastronomica italiana all’estero. Dopo aver lavorato a Dubai attualmente è a Londra in un locale tipico pugliese.
Ciao Maurizio, ci racconti come sei diventato chef?
Sono nato e cresciuto ad Alessandria. Dopo il diploma di ragioniere, mentre ero in vacanza con gli amici, mi hanno riservato il ruolo di cuoco e questo ha acceso la mia curiosità. Al ritorno, pur non avendo mai amato la scuola, mi sono iscritto all’alberghiero, conseguendo anche questo diploma al quale sono seguiti diversi corsi di cucina per perfezionare e arricchire la mia preparazione. Devo confessare, però, che la vera ispirazione per la cucina viene dalla nonna e dalla zia che mi hanno sempre lasciato pasticciare in cucina mentre loro cucinavano per la piccola osteria di cui erano proprietari i miei genitori.
Oltre che in Italia, hai lavorato a Dubai e ora a Londra. In cosa si differenziano i due tipi di cucina?
Ho avuto la fortuna di lavorare in ristoranti che esportano il Made in Italy. A Dubai proponevo, prevalentemente, la cucina piemontese-ligure mentre qui a Londra sono chef in un ristorante pugliese il cui titolare è nativo di Foggia e quindi il menù è più mediterraneo. Mi appassiona e mi onora portare all’estero la cultura e l’eccellenza delle tradizioni italiane.
Quali sono le caratteristiche dei tuoi piatti?
Innanzitutto la scelta oculata di materie prime genuine e la loro lavorazione più semplice possibile in modo da poterne esaltare il gusto. Poi, essendo piemontese, mi fa piacere far conoscere i prodotti tipici e i piatti della mia regione anche perché, lavorando principalmente all’estero, è il mio biglietto da visita.
Quanto la nostra cucina è ancora apprezzata all’estero e per quali motivi?
Sicuramente quella italiana è una delle cucine più amate nel mondo. Senza ombra di dubbio, quello che conquista gli stranieri sono le nostre tradizioni. Un piatto tipico come la lasagna, per noi può sembrare banale ma, se torniamo indietro nel tempo, era per eccellenza il pranzo con la famiglia e i parenti; questo è uno di miei ricordi d’infanzia, insieme ai ravioli. Gli stranieri che vogliono mangiare italiano, ricercano proprio queste ricette tipiche e genuine che richiamano il tipico calore dell’Italia; noi chef apportiamo un tocco personale e più moderno, ad esempio nell’impiattamento, ma conservando la sostanza del piatto. Gli italiani all’estero, invece, vogliono sentirsi a casa e quindi non si possono mai trascurare tutti i sapori della nostra penisola.