Guida Michelin 2024: nel firmamento dell’alta ristorazione brillano 26 nuove stelle

Guida Michelin 2024: nell’alta ristorazione brillano 26 nuove stelle

Un’edizione che ha distribuito riconoscimenti in tutte le regioni italiane, rivalutando il Sud e premiando l’Umbria come rivelazione. Ma il 2024 è anche l’anno in cui molte insegne entrano in guida direttamente conquistando una stella

La Guida Michelin 2024, presentata oggi a Brescia e seguita da un folto pubblico anche in videoconferenza, è un’edizione ricca di novità in quanto ha confermato molte insegne ma ha riservato diverse sorprese. Sono 26 i nuovi locali insigniti dell’ambito riconoscimento e 5 i nuovi ristoranti con Due Stelle.

Guida Michelin 2024: i nuovi Tre Stelle

Cominciamo proprio dal vertice con le nuove “Tre Stelle” assegnate all’Atelier Moessmer di Brunico, la nuova creatura di Norbert Niederkofle che vede riconosciuto l’alto valore della sua cucina di montagna, e al Ristorante Quattro Passi di Nerano, dove la famiglia Mellino è riuscita a migliorare la sua posizione già ottima coniugando la buona tradizione mediterranea alla qualità del servizio e dell’ospitalità.

Le Due Stelle

Per quanto riguarda le Due Stelle, Milano ottiene il riconoscimento con due locali: il “Verso”, che entra in guida alla grande, e Andrea Aprea con il suo gioiellino all’ultimo piano della Fondazione Luigi Rovati. Bistellati anche il La Rei di Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba, il George Restaurant di Napoli e il Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia.

I nuovi ristoranti con Una Stella

Sempre in Campania 3 nuovi ristoranti ottengono Una Stella: Alici di Amalfi, Bluh Furore di Furore e Un Piano nel Cielo di Praiano.

Le cucine “in rosa” nella Guida Michelin 2024 sono aumentate, tra segnalazioni, nuove stelle e meritati ritorni come quello di “Casa Mazzucchelli” di Sasso Marconi (BO) che rientra in guida a conferma della mano raffinata di Aurora Mazzucchelli e della classe in sala del fratello Massimo.

Prima stella per il Ristorante Ada di Ada Stefani a Perugia e per C Wood di Amanda Eriksson a Breuil Cervinia (Ao). La Stella Verde è stata assegnata Serena Falco per il suo Oasis Sapori Antichi e al Michelina di Vallesaccarda (AV). La qualità della sala, con il Service Award, è stata riconosciuta a Federica Gatto di Cetaria a Baronissi, in provincia di Salerno. 

Una Stella è andata anche a Orma Roma a Roma; Il Marin a Genova; Vignamare ad Andora (Savona); Contrada Bricconi a Oltressenda Alta (Bergamo); Horto a Milano; Il Fagiano a Fasano del Garda (Brescia); La Coldana a Lodi; Sui generis a Saronno (Varese); Cortile Spirito Santo a Siracusa; Crocifisso a Noto (Siracusa), Votavota a Marina di Ragusa; Il Visibilio a Castelnuovo Berardenga (Siena); La Magnolia a Forte dei Marmi (Lucca); Osmosi a Montepulciano (Siena); Saporium Firenze a Firenze; Dolomieu a Madonna di Campiglio (Trento); Ada a Perugia; Elementi a Torgiano (Perugia); Une a Capodacqua (Perugia); Wood a Breuil Cervinia (Aosta); Nin a Brenzone sul Garda (Verona); Vite a Lancenigo (Treviso).

L’Umbria quest’anno raddoppia il numero delle sue Stelle, passando da 3 a 6 ristoranti stellati.

In una società gerontocratica è stata riconosciuta la bravura di 11 chef con età uguale o inferiore ai 35 anni, tra cui il 33-enne Fabrizio Mellino (Tre stelle del Quattro Passi), Maicol Izzo che a 31 anni vince il premio speciale Young Chef by Lavazza.

Info: https://guide.michelin.com