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M/A Cucina e Padellino a Torino: la “visione” di Antonio e Miriam

M/A Cucina e Padellino a Torino: la storia di Antonio e Miriam
Una delle pizze del locale (Foto © M/A Cucina e Padellino).

Aperto nel centro di Torino da meno di un anno, questo piacevole locale è già un punto di riferimento per chi vuole riscoprire la vera pizza al padellino. Anche la cucina, tuttavia, riserva belle sorprese, grazie a un impeccabile lavoro di squadra e alle idee chiare dei giovani titolari

Tra le vie del Quadrilatero Romano, a due passi dalle porte Palatine e da Palazzo di Città, dove tutta la storia e l’eleganza del capoluogo sabaudo si concentrano armoniosamente dando vita a un’allure quasi francese, c’è un nuovo locale che già nell’insegna presenta chiara la sua promessa: “M/A Cucina e Padellino”.

Antonio, titolare e chef del locale torinese (Foto © M/A Cucina e Padellino).

M/A Cucina e Padellino: l’avventura di Antonio e Miriam

E qui di storie da raccontare ce ne sono almeno due. C’è, infatti, quella della pizza al padellino, che pare essere un’invenzione squisitamente torinese, quando per sfamare in fretta gli operai – occhio, perché Torino non dimentica mai la sua anima proletaria e battagliera – la pizza veniva farcita direttamente in piccole teglie monoporzione che cuocevano più rapidamente. E poi c’è quella personale e professionale che lega Antonio e Miriam: lui in cucina, dove firma piatti che seguono la tradizione regionale ricostruendo con perizia quasi filologica le ricette più antiche; lei al banco dell’arte bianca, dove dà vita a paste fresche e ai meravigliosi dolci. E ad essere onesti ci sarebbe poi una terza storia: quella di un lievito madre, quello utilizzato per le deliziose pizze al padellino servite nel locale, che ha preso vita più di vent’anni fa dalle mani di Aldo Menduni, zio di Miriam e che da allora, quasi come un fedele sodale, lo segue nelle sue sperimentazioni gourmet.

L’esterno di M/A Cucina e Padellino a Torino (Foto © Silvia Fissore).

Un lievito madre di vent’anni

Dal sodalizio tra Aldo e il suo lievito non esce una pizza qualsiasi, ma un “padellino” con 36 ore di lievitazione, ottenuto da un impasto con farine Petra selezionatissime e arricchite con mais, per dare croccantezza, e semi di girasole per arricchire il gusto.

Il locale

Il locale, che sorge in via Corte d’Appello 2, è in una posizione strategica, centrale e ai margini del Quadrilatero Romano senza esserne inglobato e soprattutto senza sposarne la filosofia di locali “mordi e fuggi”. Antonio, infatti, è intransigente sulla provenienza e la qualità delle materie prime.

Alcuni particolari degli spazi interni (Foto © Silvia Fissore).

Le salette, distribuite tra piano terra, con un bellissimo affaccio sui palazzi della via, e primo piano, sono moderne e curate, trasmettono intimità e una piacevole atmosfera modaiola, bilanciata da una mise en place essenziale ma curata nei dettagli.

L’angolo bar (Foto © Silvia Fissore).

La formazione di Antonio e Miriam e il loro incontro

La proposta non poteva che essere un amalgama delle terre dei titolari, con la Sicilia e il Piemonte che fanno la parte del leone. Sia Miriam che Antonio hanno fatto la scuola alberghiera in Piemonte, nel Torinese per l’esattezza. Lui al Prever di Pinerolo e lei all’Albert di Lanzo. Tra i loro insegnanti, Edoardo Baviello e Giacomo Arancio sono stati due maestri che hanno segnato una generazione di cuochi con un’impronta professionale non indifferente.

Antonio viveva a Nichelino e Miriam a Venaria Reale e non potevano che conoscersi in un ristorante. Ma contrariamente a quanto si possa immaginare si sono incontrati a una cena e non per motivi professionali. Quando si dice il caso…

Mosso fin da giovanissimo dal desiderio di fare il cuoco, sin dai tempi della scuola Antonio inizia con gli stage e a lavorare in giro per l’Italia: l’esperienza nelle cucine della penisola è la formazione insostituibile. A Torino, lo ritroviamo al Birilli, al Cambio e per molti anni come gestore e cuoco al Circolo Canottieri Eridano che lascia nel 2023 per lanciarsi in una nuova avventura, autonoma, con la sua compagna di vita, Miriam che oggi si divide tra la famiglia e le preparazioni di pasticceria e pasta fresca.

Un’altra delle pizze di Antonio (Foto © M/A Cucina e Padellino).

In sala, a completare la squadra, c’è Michele che sta lavorando a una carta dei vini che è ancora in divenire ma permette già di passeggiare tra le cantine del Piemonte, anzitutto, con qualche altra etichetta della Penisola.

Da inizio 2024, questo gruppo affiatato è diventato testimonial di Petra in occasione di importanti eventi nazionali (Sigep di Rimini e Horeca di Torino). Non lo avevamo ancora scritto ma forse era intuibile. Perchè M/A? Le iniziale dei due titolari: Miriam e Antonio, ovviamente!

M/A Cucina e Padellino
Via Corte d’Appello, 2 – Torino | Tel. 039 011 282964
macucinaepadellino.eatbu.com | Facebook

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Silvia Fissore

Milanese sotto la Mole. Giornalista e PR, potete incontrarla a Torino per un buon caffè o nella sua Milano, intenta a respirare smog e trend. Nella vita fa l'addetta stampa. Per Gazzetta, invece, è l'inviata in "Terra Sabauda", alla ricerca di saperi e sapori che la portano a girovagare dalle colline del Monferrato fino alle Cime della Provincia Granda. Ama raccontare persone e luoghi che abbiano un'anima prima ancora che una...stella!

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