Vittoria per il nostro Parmigiano Reggiano: il Consorzio obbliga Campbell’s a cambiare le sue etichette
Il colosso americano, famoso per la produzione di zuppe, aveva utilizzato indebitamente l’immagine del Re dei formaggi sulle confezioni di una linea di sughi
Le eccellenze enogastronomiche italiane restano uno dei tesori più preziosi per l’economia del nostro Paese oltre che un vanto della cucina tricolore. Non è un caso che esse siano continuamente bersaglio di imitazioni e scorrette pratiche commerciali da parte di aziende internazionali.
Tra i prodotti più emulati c’è sicuramente il Parmigiano Reggiano il cui Consorzio di tutela è molto attento e agguerrito nel tutelare il consumatore contro inganni e frodi.
L’ultima battaglia legale, in ordine di tempo, è quella intentata nei confronti del colosso americano Campbell’s che produce zuppe con un fatturato di 8 miliardi l’anno.
Parmigiano Reggiano contro Campbell’s: 1 a 0
L’azienda a stelle e strisce aveva immesso sul mercato la linea di sughi “Prego” sulla cui confezione comparivano porzioni di Parmigiano Reggiano con i noti puntini del marchio che servono a contraddistinguere l’autenticità delle forme.
Nulla di strano si potrebbe dire se il formaggio emiliano fosse stato realmente inserito negli ingredienti ma, ovviamente, non era così. I sughi americani in questione utilizzano il “Parmesan”, altro prodotto “furbo” che sfrutta il prestigio del nostro squisito formaggio Dop senza averne le caratteristiche.
Il Parmigiano Reggiano è una Denominazione di Origine protetta che, per legge, deve essere prodotta esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, parte di Bologna e di Mantova e l’utilizzo del marchio di origine (i famosi puntini riportanti la denominazione: “Parmigiano Reggiano”) possono essere riferiti solo all’autentico prodotto italiano.
Avuta contezza della concorrenza sleale da parte degli americani, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, attraverso lo studio legale Shepherd, Finkelman, Miller & Shah, LLP ha richiesto alla Campbell’s di rimuovere immediatamente le immagini in quanto ingannevoli per gli acquirenti.
Dopo una lunga querelle, il Gruppo americano ha accettato le richieste dell’ente italiano e ha promesso di modificare le etichette dei sughi “Prego” rendendole più trasparenti e non utilizzando riferimenti al Parmigiano.
Quella descritta è una delle tante controversie generate da un’emulazione selvaggia ce sfrutta l’apprezzamento del Parmigiano all’estero per creare prodotti che lo ricordano. Proprio qualche mese fa il Consorzio ha presentato un ricorso contro la Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del “Kraft Parmesan Cheese” come marchio ufficiale in Nuova Zelanda, dove il Consorzio da oltre 20 anni ha registrato il marchio Parmigiano Reggiano. E nei confronti della medesima multinazionale ci sono altre cause in Australia, Uruguay, Paraguay, Cile, Thailandia ed Ecuador.
«Il Consorzio Parmigiano Reggiano è attento e pronto a combattere ogni frode – ha evidenziato il presidente Nicola Bertinelli – questo successo alimenta la nostra fiducia nella battaglia per la difesa del ‘parmesan’ che stiamo conducendo da decenni, prima in Europa e ora nel Mondo. Se una multinazionale come Campbell usa le immagini del Parmigiano Reggiano su un prodotto contenente parmesan, questa è la prova evidente che per i consumatori di Campbell il nome ‘parmesan’ non è generico, e viene legato alla DOP Parmigiano Reggiano».