Parmigiano Reggiano: un 2016 in crescita per quotazioni, consumi interni ed export

L’anno appena concluso segna una forte ripresa per la Dop più importante del made in Italy.

La Dop più importante del made in Italy alimentare, e soprattutto l’unica presente a livello mondiale nella top ten per affidabilità, torna a registrare performance positive e importanti. La svolta più marcata si è registrata nella seconda parte dell’anno. Qui i prezzi all’origine sono passati dagli 8 euro/kg di giugno ai 9,66 euro/kg di dicembre. Questo ha permesso di chiudere l’anno con una media di 8,63 euro/kg (+12% rispetto al 2015).

Per Alessandro Bezzi, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, «gli attuali valori, uniti alla buona tenuta dei consumi interni, ad un flusso di esportazioni che continua a crescere i e ai nuovi investimenti previsti dal piano quadriennale del Consorzio danno migliori prospettive ai 3.000 allevatori e 339 caseifici artigianali che formano il Consorzio».

I dati 2016

Buono per l’anno appena conclusosi è il livello dei consumi interni (+0,3%) che diventa straordinario se si guarda all’export (+5,8% con oltre 49.000 tonnellate di prodotto venduto). Proprio sull’esportazione il Consorzio punta molto anche nei prossimi anni, partendo da un dato complessivo che vede la vendita oltreconfine coprire il 37% sul totale.

«In Italia – spiegano Bezzi e Deserti – gli effetti positivi delle nuove azioni del Consorzio a sostegno dei consumi si sono avvertite nel dettaglio tradizionale e nelle vendite dirette (anche online) da parte dei caseifici, ma anche all’interno della GDO, con vendite sostanzialmente stabili  in presenza di una flessione degli altri formaggi duri Dop e di una crescita dei prodotti similari non Dop del 2%».

Altro significativo dato salutato positivamente dal mondo della produzione del Parmigiano Reggiano è il calo (-2,2%) delle giacenze di magazzino. Mentre non desta particolare preoccupazione il calo dei caseifici (-21) e degli allevatori attivi (-350) definiti dal Consorzio come «assestamenti naturali del comparto».

Sempre interessante è lo sforzo che il Consorzio sta portando avanti per il mantenimento del presidio della produzione in montagna. Un comparto sicuramente più piccolo rispetto a quella di pianura, i caseifici sono 99 in area appenninica, ma che oggi conta la creazione di circa 700.000 forme.

La produzione negli ultimi due anni

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Nuovi investimenti per 15 milioni

Il Consorzio non intende fermarsi. Nei prossimi quattro anni, infatti, un grande sforzo verrà compiuto soprattutto a sostegno dei consumi. «Nel prossimo quadriennio – spiega il presidente del Consorzio – investiremo 15 milioni in più sulla comunicazione in Italia e all’estero e sulla vigilanza (in particolare sul prodotto grattugiato, cui sono destinate nuove risorse per 1,25 milioni). A questa cifra si aggiungeranno i flussi derivanti dalla contribuzione differenziata legata ai piani produttivi (una contribuzione aggiuntiva, in sostanza, a carico di quanti non rispettano i livelli produttivi assegnati) che, per il 2016, ammonteranno a circa 5 milioni».

La vigilanza e il contrasto alle imitazioni

Anche sul versante del contrasto all’italian sounding, delle frodi alimentari e del controllo di qualità dei produttori e utilizzatori legati al nome del più famoso ed imitato formaggio italiano, il 2016 ha portato ad ottimi risultati. «La vigilanza sulle imprese che sono legate al Parmigiano Reggiano – sottolinea il direttore Riccardo Deserti – ha comportato una selezione di qualità su tutte le forme prodotte e soprattutto 2.325 azioni di vigilanza che hanno incluso 1.980 punti vendita, cui si sono aggiunte 650 imprese della ristorazione italiana e altrettante realtà della distribuzione in 20 Paesi esteri, con oltre 2.500 analisi sul prodotto».

Controlli e successive azioni giudiziarie che hanno riguardato la Ue, dove il Consorzio ha messo in atto più di quaranta azioni di contrasto, e il resto del mondo. Negli Stati Uniti (principale importatore con 10.000 tonnellate) sono stati cinque gli  interventi di diffida verso società che proponevano salse, formaggi, piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano. In Vietnam sono state invece tre le azioni effettuate e portate a termine mentre altre si sono effettuate in Giappone, Argentina, Bolivia, Cina, Colombia e Ucraina. Non è mancato nemmeno il controllo sul web dove sono stati effettuati 390 interventi di rimozione di offerte e siti ingannevoli.

Una sintesi dei numeri del Parmigiano Reggiano nel 2016

Consorzio del Parmigiano Reggiano
www.parmigianoreggiano.it