Riserva Storica dei Sangiovesi di Romagna: una collezione simbolo dell’amore verso la terra e i suoi frutti
La Riserva Storica dei Sangiovesi di Romagna è una collezione di oltre 1.600 esemplari che testimonia la vivacità enologica e l’orgoglio di questa regione per la terra e i suoi frutti. Il 9 luglio scorso sono state inserite 45 nuove bottiglie.
C’è un luogo speciale, per gli amanti del vino, in Romagna, che ha scelto di custodire preziose testimonianze enologiche di questa terra. Uno scrigno che al contempo è memoria e futuro. Uno spazio fisico, creato in una delle location più suggestive dello “Spungone” (Bertinoro), che diventa anche narrazione di un’evoluzione del modo di fare, interpretare e personalizzare l’enologia di questa parte di Regione. Soprattutto in rosso.
Tutto questo ha un nome e un cognome: Riserva Storica dei Sangiovesi di Romagna, un progetto del Consorzio Vini di Bertinoro sostenuto dal Comune di Bertinoro che ha come curatore il giornalista faentino Giorgio Melandri. Dal 2010, ogni anno, i promotori immettono diverse bottiglie. Testimonianze autentiche di vinificazioni fatte con il cuore e con la passione dell’incognita del tempo. In cinque diversi step si è così arrivati alla ragguardevole cifra di oltre 1.600 bottiglie presenti.
Dove si produce
Il Romagna Sangiovese Doc, nelle sue diverse tipologie, si produce in 55 comuni compresi tra la provincia di Bologna e quella di Rimini. Nello specifico nel bolognese i comuni sono 7, nella provincia di Forlì-Cesena 24, nel ravennate 5 e nella provincia di Rimini 19.
Cos’è il Romagna Sangiovese riserva
Nella sua declinazione “Riserva” il Sangiovese possiede un colore tendenzialmente rosso rubino in direzione granata, a volte spiccano possenti orli violacei. Al naso il suo sentore principale è quello vinoso con profumo che richiama soprattutto la viola ma anche frutti a bacca rosa maturi. Il sapore si declina tra l’armonico e il tannico lasciando un retrogusto equilibratamente amarognolo con forti note speziate. L’invecchiamento decorre dal 1° dicembre dell’anno di raccolta, non può essere inferiore a 24 mesi, di cui almeno 2 in bottiglia. Difficile trovare bottiglie, per il riserva, con grado inferiore ai 13°, altra caratteristica di un vino austero ma autentico.
Il Doc “Romagna” Sangiovese Riserva e le menzioni geografiche
La Romagna è terra diversa e diversificata. Per questa sua caratteristica il Sangiovese si presenta con caratteristiche differenti a seconda del terreno, della zona e del microclima dove è stato impiantato.
Per quanto riguarda la menzione Riserva questa la si può trovare per i vini ottenuti a Bertinoro, Brisighella, Castrocaro-Terra del Sole, Cesena, Longiano, Meldola, Modigliana, Marzeno, Oriolo, Predappio, San Vicinio e Serra.
Il Doc “Romagna” Sangiovese Riserva con la menzione geografica aggiuntiva non può essere immesso al consumo in data anteriore al 1° settembre del terzo anno successivo all’anno di raccolta delle uve ed inoltre è obbligato documentare l’affinamento in bottiglia (almeno 6 mesi).
Curiosità
C’è anche una nota di colore che attraversa e identifica il rapporto tra la Romagna, i suoi vignaioli e il vino simbolo dell’amore sanguigno verso la terra e suoi frutti che questo popolo possiede. Nel 1976, infatti, il Sangiovese è stato omaggiato con una lapide sul monte Giove, nei pressi di Santarcangelo di Romagna, che reca la scritta: “Qui sul colle che di Giove ha il nome, oggi XXIX ottobre MCMLXXVI la Romagna dei Vini e dei vigneti recinge la fronte del nume con l’aureola del SanGiovese rivendicandone con certezza di fede la feconda primogenitura“. Una geneaologia che ancora oggi affascina e porta studiosi a ricercarne le origini, sospese come grappoli, tra storia e mito.
I vini immessi il 9 luglio 2016
Delle oltre 1.600 bottiglie oggi presenti nella Riserva Storica di Bertinoro quest’anno sono state 45 quelle stoccate il 9 luglio scorso. Un elenco complesso e diversificato che aumenteranno il peso specifico della qualità custodita in questo unico contenitore dalla forte e spiccata vivacità enologica.