Gazzetta del Vino

Vini e dolci di Carnevale: ecco gli abbinamenti perfetti

Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale? Devono essere vini dolci ma non troppo, non eccessivamente alcolici né strutturati. Ecco una serie di consigli.

Ogni regione e provincia d’Italia ha i suoi dolci di Carnevale e sono quasi sempre fritti. Sappiamo qual è il vino giusti da abbinare a queste golosità per esaltarne il piacere?

Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale
Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale?

Principesse e cavalieri, cow boy e fatine, Biancaneve e Peter pan ma il Carnevale, oltre ai bellissimi travestimenti che ci fanno tornare bambini, porta con sé una vasta scelta di dolci che rispecchiano la varietà gastronomica italiana: frappe, chiacchiere, graffe e frittelle di mele, bignè di San Giuseppe e crostoli sono soltanto alcune delle prelibatezze di questo periodo.

Ognuna di queste bontà è legata ad una tradizione e leggenda regionale ma tutte sono accomunate dalla peculiarità di essere dolci fritti. Gli elementi che le caratterizzano, dunque, sono una leggera untuosità e richiami agrumati appena percepibili.

Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale?

I vini giusti da abbinare a questi dessert sono vini dolci ma non troppo, evitando esuberanze alcoliche e strutture impegnative. Tenendo, poi, presente le fritture, le bollicine sono sicuramente un abbinamento ottimale.

Quali vini abbinare ai dolci di Carnevale
Con i dolci di Carnevale, vanno evitate esuberanze alcoliche e struttura eccessiva.

Pensiamo a un fresco e profumato Moscato d’Asti, dolce, ma non stucchevole, con un inconfondibile profumo di muschio, pesca, salvia e tiglio, glicine, miele e fiori bianchi.

Per le Castagnole o le frittelle di mele, è perfetto il rosso rubino molto chiaro, a volte tendente al granato, del Brachetto d’Acqui un vino dal profumo intenso, aromatico, con note fruttate di fragola, floreali di rosa e di muschio morbido, amabile, elegante con sensazioni di mandorla amara e noce moscata.

Con le farciture, tipiche dei bignè di San Giuseppe, si può degustare un vino passito o una vendemmia tardiva. Ottimali un Passito di Pantelleria o un Recioto di Soave, i cui acini attaccati dalla muffa nobile sprigionano sentori di frutta candita e spezie.

Se si varca il confine e si scelgono vini della Germania, si consiglia l’abbinamento con un Riesling Auslese. Note candite e piccanti e un ricco bouquet di spezie, zafferano, ginger, curry e pepe rendono ancora più piacevoli le sensazioni gastronomiche del Carnevale.

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Cecilia Novembri

Una farfalla nel vigneto. Sono giornalista e sommelier e tutto è iniziato per caso durante i miei studi in Legge e la mia professione legale. Tra codici e tribunali, ho iniziato a coltivare una grande curiosità per il mondo enologico e ora mi muovo, con un batter d’ali, dalla vigna all’uva, dal vino ai suoi aromi fino ad arrivare agli abbinamenti con le pietanze.

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