Migliorare la memoria con i cibi giusti: ecco quali sono!
Alcuni alimenti aumentano memoria e prestazioni cognitive mentre altri rallentano l’apprendimento. Scopriamo quali sono.
Il filo rosso che lega buon cibo e salute non è poi così sottile. La scienza ha da tempo dimostrato che alcuni alimenti sono in grado di migliorare (o peggiorare) il benessere clinico e addirittura di prevenire o rallentare gli effetti di alcune malattie. Urge dunque non sottovalutare il potere della buona cucina ed inserire nella propria dieta alcuni elementi nutritivi.
Alimenti consigliati per la memoria
Volete migliorare la memoria? Nel piatto non dovranno mancare il pesce azzurro, i cibi integrali, mirtilli, ribes nero, salvia e frutta secca. Il tutto da accompagnare con del the verde di qualità, ottimo per il miglioramento delle prestazioni in compiti di memoria sul lavoro. Altri alleati della funzione cognitiva sono i broccoli e i cavolfiori, che forniscono vitamina K.
Per fare prevenzione non fatevi mancare i pomodori – fornitori di licopene, che aiuta a combattere il danno cellulare che si riscontra nel morbo di Alzheimer – e di tanto in tanto di mangiare dei granchi. Questi ultimi contengono alte dosi di fenilalanina, un aminoacido che aiuta a produrre i neurotrasmettitori dopamina, adrenalina, noradrenalina nel cervello e l’ormone tiroideo, capace di combattere la malattia di Parkinson. Grande potere anti-infiammatorio invece è garantito dalla curcuma ma anche da sedano, carote e peperoni.
Gli alimenti da evitare
Se gli alimenti sopracitati aiutano a mantenersi in forma anche dal punto di vista cognitivo, bisogna conoscere i cibi da evitare o perlomeno da assumere con estrema moderazione.
Gli zuccheri ad esempio, se consumati in dosi eccessivi aumentano il rischio di problemi di memoria, come del resto il junk food – altrimenti detto cibo spazzatura – ha un effetto negativo sulle sinapsi del cervello e sulle molecole correlate con la memoria e l’apprendimento.
Un po’ di attenzione è da prestare anche all’assunzione di carboidrati semplici e del fruttosio, di cui quantità eccessive rischiano di rallentare le prestazioni cognitive.