Definito il “passito dei passiti“, il vino bianco della Valle dei Laghi è dolce, profumato e affascinante. Perfetto come vino da meditazione, si presta anche ad abbinamenti con formaggi erborinati, patè di foie gras e con dolci tipici del Trentino come lo Strudel di mele.
Per la produzione del Vino Santo Trentino DOC si ricorre ai grappoli spargoli di alcuni vecchi vigneti di Nosiola, un vitigno autoctono a bacca bianca della Valle dei Laghi in provincia di Trento. Gli appezzamenti che insistono su questa zona hanno una particolare esposizione che risente della ventilazione della cosiddetta “Ora del Garda”, il vento che arriva dal lago omonimo, che permette un appassimento lunghissimo, elemento che dona la sua peculiarità al vino.
I grappoli maturi – raccolti con particolare cura tardivamente – vengono adagiati su graticci detti arelle, un tempo erano costruiti con il fondo in canne, e collocati sulle soffitte degli edifici. Ha così inizio il processo di appassimento dell’uva, che riduce il peso a circa un terzo, beneficiando della ventilazione descritta e grazie alla muffa nobile Botrytis Cinerea. Quest’ultima aggredisce gli acini favorendo l’evaporazione dell’acqua al loro interno e consentendo una maggiore concentrazione di zuccheri.
L’appassimento si protrae per cinque, sei o sette mesi, il più lungo al mondo, e durante la Settimana Santa (da qui il nome del vino), le uve subiscono la spremitura. Il mosto ottenuto viene travasato più volte per poi essere posto per la fermentazione in botti esauste ossia vecchie botti che non rilasciano più alcun sentore di legno.
In base al disciplinare, l’imbottigliamento può avvenire dopo quattro anni dalla vendemmia ma la maggior parte dei produttori aspetta sette o dieci anni. Sistemato nelle bottiglie, il magico nettare di Bacco può sfidare il tempo fino a cinquanta anni dalla vendemmia!
Vino Santo Trentino DOC: le caratteristiche
Alla vista il Vino Santo Trentino DOC ha un bel colore tra il giallo dorato brillante e il giallo ambrato, al naso si possono afferrare frutta molto matura, dattero e fico, miele, confettura e lieviti, al gusto può dare sensazioni di velluto, dolce e molto equilibrato con una giusta acidità.
Il Vino Santo è perfetto come vino da meditazione, degustato in piccoli calici a tulipano a 10-12°C, ma può trovare degli ottimi abbinamenti, per contrapposizione, con formaggi erborinati come il Gorgonzola o il Roquefort e con il patè di foie gras e, per concordanza, con dolci tipici come lo Strudel di mele.