Un viaggio nella provincia di Bari, nell’area metropolitana che comprende Monopoli, Sannicandro, Bitetto, Conversano e Cassano, giungendo ai confini con la Basilicata, ad Altamura

È questo il percorso turistico dell’educational “Puglia: dalla Murgia al mare”, organizzato da alcune Pro-Loco che con forza hanno scelto di rilanciare la provincia barese dell’entroterra, meno frequentata dai turisti ma che conserva perle di rara bellezza che costituiscono il patrimonio culturale, artistico e enogastronomico della Puglia.
Monopoli: dai gozzi del porto antico al centro storico
Il nostro tour parte dal mare di Monopoli, cittadina della costa barese che negli ultimi 20 anni ha compiuto un grande lavoro per uniformarsi alle altre località pugliesi, diventando una delle destinazioni vacanziere più frequentate.
L’area turistica si concentra nella zona del porto antico dove stanziano i gozzi, tipiche imbarcazioni dei pescatori locali che oggi, al pari delle gondole veneziane, offrono ai turisti la possibilità di fare escursioni via mare ammirando la costa frastagliata e rocciosa dove si celano grotte e piccole insenature naturali.

Il porto antico è anche il punto di partenza ideale per iniziare il tour cittadino, ammirando i vari edifici storici. Percorrendo la banchina ci si imbatte subito in Palazzo Martinelli, la cui loggia in stile veneziano guarda al mare; pochi passi e ci si trova all’ingresso del Castello di Carlo V, un tempo carcere e oggi cuore pulsante dell’attività culturale tra mostre e workshop. Da qui si parte per la lunga passeggiata che costeggia la cinta muraria, il Lungomare Santa Maria, che conduce nelle caratteristiche strade bianche che distinguono i più bei borghi pugliesi.
La passeggiata porta direttamente nel cuore del centro storico, identificabile con la Cattedrale di Maria Santissima della Madia al cui interno è custodita l’icona della Madonna con Bambino che dà il nome alla chiesa. Tutto il percorso è caratterizzato da scorci deliziosi, fatti di angoli colorati di fiori e da tanti localini che con i loro dehor contribuiscono ad abbellire e rendere vivibili stradine e vicoletti.
Facilmente vi verrà anche fame: il nostro consiglio è di fermarvi al ristorante “La dolce vita” per un pasto a base di pesce indimenticabile (Info: www.ladolcevitaristorante.it).

Sannicandro: un turismo lento e un pregevole castello
Sannicandro non è un borgo ma un paese, di quelli del Sud che resistono e si contrappongono alle città con il loro stile di vita lento, scandito da abitudini, dove i piccoli negozi riescono ancora a sopravvivere fra fornai, macellai e ortofrutta che propongono il vero prodotto locale.
Una vita da osservare da vicino per ritrovare un po’ del passato che ci appartiene e radici comuni. Ma a Sannicandro c’è anche un’attrattiva architettonica importante, l’imponente Castello Normanno-Svevo, che nei secoli ha sempre ricoperto un ruolo centrale nella vita politica, religiosa e sociale. La fortezza, edificata su una struttura muraria bizantina, è caratterizzata da due parti distinte messe l’una nell’altra, costruite in epoche distanti tra loro, quella Normanna e quella Sveva. Dopo anni di privatizzazione, nel 1967 il Comune è riuscito ad acquistare il Castello che, dopo un accurato restauro, è visitabile.

Bitetto: arte, folclore e cucina tradizionale
Il tour continua con la visita a Bitetto, 17 km da Bari, conosciuto per la coltivazione dell’oliva termite e per la bellissima festa di San Giovanni che, ogni anno, anima la notte fra il 23 e il 24 giugno con una serie di bellissime rappresentazioni musicali.
Bitetto è nota anche per la presenza di un antico e radicato culto religioso, testimoniato dalla presenza di varie chiese, in primis la Cattedrale dedicata a San Michele Arcangelo, edificata in stile romanico nel 1335 da Mastro Lillo da Barletta, che presenta delle ricche statue in pietra e dei capitelli nel portale centrale; l’interno, suddiviso in tre navate, e il campanile risalgono al XVIII secolo. Un altro luogo da visitare è la bellissima Chiesa di Santa Maria La Veterana dove un attento restauro ha riportato alla luce la vivacità dei colori degli affreschi giotteschi.

Bitetto conserva anche le spoglie del Beato Giacomo, un frate laico che durante il periodo della peste, nel ‘400, si prodigò molto per gli ammalati e che fu proclamato beato nel 1700. Il corpo, semi-incorrotto, è esposto nell’omonimo Santuario che ospita anche il Convento dove i frati Minori, fra le altre cose, producono un’ottima birra artigianale per sostenere progetti di inclusività sociale.
Sorprendente è stato trovare anche un ottimo ristorante che propone una cucina locale in versione gourmet: si chiama Rocco Trattoria Moderna dello chef Rocco Violante ed è il nostro consiglio per una pausa di gusto (Info: www.roccotrattoriamoderna.it).
Conversano, un salto nel Medioevo e lo spettacolo delle luminarie
Conversano sorge su una collina da cui si riesce a vedere il mare, che dista cica 25 km. La parte più alta della cittadina è costituita dal centro storico di origine medioevale dove, su una spianata, si trovano i monumenti più belli, uno accanto all’altro.

Qui il maestoso Castello Conti Acquaviva D’Aragona, di proprietà privata ma visitabile, è una fantastica scenografia alla vita sociale di Conversano: il largo su cui si erige è un belvedere sulla città, da cui si accede anche alla Villa Comunale che ospita spesso installazioni artistiche. A pochi passi, attraversando la piazza fra caffè e ristoranti, si giunge alla splendida Cattedrale Basilica Santa Maria Assunta, in stile Romanico Pugliese, uno degli orgogli dell’architettura artistica regionale.

Oltre agli edifici risalenti al Medioevo, nel centro storico si possono ammirare anche le mura megalitiche, risalenti al VI secolo, che costituivano la cinta muraria della città: queste mura consistevano in blocchi e massi di pietra a forma di parallelepipedo messi ad incastro l’uno con l’altra per creare un muro di grande compattezza; con il tempo sono state inglobate nelle costruzioni ma sono nettamente distinguibili.
Terminate le visite culturali, la giornata a Conversano prosegue tra le vie del centro storico, ammirando le meravigliose luminarie artistiche di Lumen Fest: nell’artigianato tipico locale la fabbricazione di luminarie è un’attività tradizionale e facilmente ci si imbatte nei laboratori degli artigiani, dove poter comprare luminarie di varie fattezze per rendere più bella la casa o il giardino.
Una giornata a Conversano non può che finire a cena, assaporando i sapori genuini dei piatti tipici. Un ristorante consigliato? Sicuramente “Vita Pugliese” per assaporare orecchiette e turcinieddi (Info: www.vitapugliese.it).
Cassano delle Murge, la rinascita ad opera dei giovani
La Murgia è un altopiano molto esteso della Puglia centrale, caratterizzato da fenomeni carsici, cioè dalla penetrazione, attraverso le rocce calcaree, delle acque piovane che formano fiumi sotterranei e “scavano” grotte e caverne nel sottosuolo. Una terra difficile ma affascinante, soprattutto da un punto di vista naturalistico che ne fa meta prediletta degli appassionati di escursionismo.
Quì c’è Cassano delle Murge, 30 km circa da Bari, un paese che “non è stato mai toccato dalla storia con la S maiuscola“, come spiegava il ricercatore cassanese Vito Campanale – ma che ha vissuto periodi fortunati alternati ad altri caratterizzati dallo spopolamento. L’esodo verso il Nord o l’ estero si è poi evoluto in abbandono di tanti edifici storici, di cui il Comune con il tempo si è dovuto fare carico, talvolta dovendo anche decidere per l’abbattimento.

Eppure la bellezza prova a farsi spazio in tutti i modi, grazie soprattutto all’opera dei privati e alla nuova generazione che oggi si occupa della locale Pro-loco, come il Presidente Massimiliano Mallardi. Mancano investimenti importanti, ma c’è l’ingrediente fondamentale, ovvero l’amore per il proprio paese che quì abbiamo sentito con forza.
La visita di Cassano è consigliata innanzitutto a chi si interessa della storia del Meridione, per studio o per passione, e poi agli amanti del turismo lento perché siamo sul tragitto del Cammino Materano (Bari-Matera) che ha favorito lo sviluppo di tanti agriturismi, da quelli spartani a quelli più eleganti e tecnologici, a chi ama mangiare “local” e originale, come nell’Agriturismo Fasano, struttura polivalente che è ristorante, B&B, fattoria didattica e area per sosta camper (Info: www.agriturismofasano.it).
Da non perdere, l’apiario olistico “Alveare da favola”, una struttura alla quale sono collegate esternamente delle arnie in modo che l’aria degli alveari vada a saturare di profumi e suoni l’ambiente interno, dove si praticano trattamenti di bellezza e benessere (Info: www.alvearedafavola.it).

Altamura: non solo pane e focaccia
Altamura, conosciuta soprattutto per il suo pane di semola rimacinata di grano duro, è anche una cittadina con un patrimonio artistico-culturale che sa stupire.
Ritrovamenti fossili, alcuni dei quali eccezionali come l’Uomo di Altamura – un Uomo di Neanderthal- testimoniano la presenza umana nel territorio già 400.000 anni prima di Cristo.
La visita della città non può che partire dal centro storico, esattamente da Porta Bari, antica porta della cinta muraria che rappresenta l’ingresso nella città antica che dà l’accesso al Corso Federico II di Svevia, che praticamente attraversa tutto il cuore cittadino, toccando i luoghi di maggiore rilevanza.

Punto centrale della città è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo di Altamura, meraviglioso esempio di Barocco pugliese. La Cattedrale, che originariamente fu edificata in stile Romanico, all’esterno ha un bellissimo portale intarsiato in stile gotico fra i più ammirati – e fotografati – della regione.

Da una strada laterale alla Cattedrale si accede al Mudima-Museo Diocesano Matronei, che occupa i piani superiori della chiesa e dove il percorso dei matronei offre una prospettiva diversa alla visita alla cattedrale. Permette di ammirare da vicino l’intreccio di stili diversi e le reliquie, tutte accompagnate con descrizioni e informazioni accurate.
Altrettanto consigliata è la visita del Palazzo Vescovile, pochi metri più in là della Cattedrale.
E siccome passeggiando viene fame, come non fermarsi allo storico panificio “Di Gesù” per un assaggio di pane di Altamura e di focaccia? Per un pasto completo, invece, l’indirizzo giusto è “Pein Assutt”, trattoria moderna del centro incentrata sulle tipicità locali come la “ciauledda”, orecchiette al ragù, carpaccio di carne d’asino e altre prelibatezze.
