Cantina Cavazza: storie di vigna e di famiglia
Un connubio tra passione e tradizione che attraversa quattro generazioni, sin dal 1928: l’importanza della terra e dei suoi frutti, nelle due anime territoriali a Gambellara e nei Colli Berici
Un’azienda dall’eterno presente, dove le sfide e le opportunità sono sempre state un modo per affrontare il futuro con fiducia. È questo il leitmotiv di Cantina Cavazza di Montebello Vicentino (VI), dei suoi vini che sanno di territorio e di un racconto lungo quasi cento anni, fatto di duro lavoro e del bene prezioso della terra.
Una realtà produttiva attenta e dinamica dove la famiglia riveste da sempre un ruolo fondamentale, dai fondatori all’attuale discendenza, la quarta generazione oggi al timone. Elisa, Stefano, Mattia e Andrea Cavazza contribuiscono, infatti, in modo tangibile a questa storia dai forti sapori contadini, abbracciando un lunghissimo passato dal quale trarre ispirazione e forza.
I vini di Cantina Cavazza tra storia e tradizione
Una storia lunga un secolo, che inizia nel 1928 con Giovanni Cavazza, la moglie Augusta e l’acquisto della casa e del vigneto della Bocara a Selva di Montebello,nel Vicentino.
Giovanni, che respira le vigne sin da bambino, riesce a far nascere un’azienda agricola a tutto tondo: accanto alla produzione di vino sfuso, la vita scorre tra frutta, ortaggi e tabacco, si allevano gli animali e si coltiva il granturco. Un’anima contadina che, negli anni, si evolve per dedicarsi esclusivamente alla produzione enologica, grazie anche all’acquisizione, negli anni 80, della bellissima Tenuta Cicogna sui Colli Berici.
Ancora oggi, la “casa” di Selva di Montebello è cuore e sede dell’azienda, testimone di un passaggio di generazioni che, dai figli di Giovanni e Augusta ai loro nipoti, arriva ai nostri tempi con i quattro cugini Cavazza: Elisa è responsabile del mercato estero mentre Mattia dirige l’area enologica, Stefano segue il mercato italiano e Andrea, invece, l’amministrazione.
Il bianco e il nero nei suoli e nei vini: quando il contrasto fa la qualità
Un’anima produttiva che si sdoppia, quella di Cantina Cavazza, in due territori vicini tra loro ma tanto diversi per origine e composizione. Da una parte, la produzione storica di Selva di Montebello, dove bianchi e spumanti a base Garganega prendono vita sulle colline di Gambellara, a ovest di Vicenza, di chiare origini vulcaniche. Dall’altra, sui suoli di derivazione marina dei Colli Berici, a sud-est della bella cittadina palladiana, nascono gli affascinanti rossi dei vigneti di Tenuta Cicogna.
Sono 130 gli ettari in totale e 600.000 le bottiglie prodotte in diverse linee produttive, caratterizzate dall’esaltazione dei vitigni autoctoni e dalla sostenibilità in vigna e in cantina: un legame intimo tra l’uomo e l’ambiente caratterizzato da scelte concrete, in nome di quel rispetto per la terra ereditato nel corso del tempo.
Investire nel proprio futuro: la nuova identità visiva nei vini di Cantina Cavazza
Tradizione e innovazione si incontrano armoniosamente in questa storia di vigne, portata avanti con orgoglio e fatta di ricerca continua, decisioni e iniziative volte alla qualità.
«La nuova identità visiva che abbiamo scelto rispecchia ciò che siamo oggi – spiega Stefano Cavazza – una realtà proiettata nel futuro che però non vuole dimenticare ciò che ha fatto chi ci ha preceduto»
Con radici profonde nel terroir veneto, l’azienda ha guadagnato una reputazione impeccabile anche nel mondo, rispettando la ricca eredità vitivinicola del territorio e adattandola alle esigenze del mercato moderno, senza comprometterne l’autenticità.
Vini sì di struttura e di tradizione ma anche dotati di facilità di beva: ne è espressione la Linea Identità, volta all’esaltazione del territorio e dei suoi autoctoni, Garganega e Tai, in primis.
Bocara e Durello, i bianchi storici di Cantina Cavazza
Festeggeranno a breve le cento candeline nell’azienda di Selva di Montebello, circondata da vecchi vigneti su suolo di origine vulcanica, esclusivamente basaltico e ricco di tufo.
È qui che regna sovrana la Garganega di Cantina Cavazza, declinata nell’elegante Creari e nel Gambellara Classico DOC Bocara 2022, dal nome dal vigneto storico di produzione. Un vino immediato, quest’ultimo, meno complesso del fratello Creari ma dal caratteristico approccio di frutta tropicale e lunga sapidità all’assaggio.
La tradizione gioca un’arma vincente anche nel “vulcanico” Durello Spumante DOC 2023, il metodo Charmat da uve Durella, che i Cavazza producono da sempre sui Colli della Lessinia. Una varietà rustica che nasce su terreni minerali, ricchi di basalto e tufo, di antichissima origine vulcanica e che regala un vino che gioca su vivaci note di freschezza e acidità. Spavaldo quanto stuzzicante nei suoi dolci sentori di mela, con accenti agrumati e floreali. Vibrante la sapidità in bocca, con ritorni di pietra focaia.
Corallo, Tai Rosso Colli Berici DOC 2020: il vino della tradizione e del territorio
Prende piede ad Alonte, nella parte più a sud est dei Colli Berici, la storia dei vellutati rossi dell’azienda vicentina.
La raffinatezza della bellissima Tenuta Cicogna e dei suoi vigneti si riflettono nelle tre declinazioni dell’omonima linea: Merlot, Cabernet e Syrah.
Sui rossi come Corallo corre, invece, il filo della tradizione dei Colli Berici: il Tai Rosso, un tempo chiamato Tocai Italico, è il vitigno che meglio rappresenta il territorio (ne abbiamo parlato qui). Un vino che nasce su terreni calcareo-argillosi, di origine marina, frutto di un’antica barriera corallina che danno struttura e finezza. Tipico e pulito il naso di frutti rossi come mora e lampone, invitanti le note speziate dolci e i cenni floreali di rosa; un vino di pronta beva, dai tannini delicati che sosta 6 mesi in piccole botti di terzo passaggio e ulteriori 6 in bottiglia.
Cantina Cavazza
Contrada Selva, 22 – Montebello Vicentino (VI)
www.cavazzawine.com