Cà della Signora, lo spumante di Poderi di San Pietro
L’azienda vinicola a due passi da Milano, produce una linea dedicata agli spumanti. Abbiamo assaggiato il metodo charmat in versione brut ottenuto da uve Chardonnay e Trebbiano
Che la Lombardia sia terra di vino è fuori discussione: Franciacorta, Valtellina, Oltrepò pavese ma anche altri territori meritano di essere menzionati.
Poderi di San Pietro e la valorizzazione del terroir milanese
L’azienda vitivinicola Poderi di San Pietro è situata a pochi chilometri dal cuore di Milano e produce vini che raccontano al meglio due piccole denominazioni regionali: la DOC di San Colombano e l’IGT Collina del Milanese.
Una realtà con poco più di vent’anni di attività che oggi possiede 60 ettari vitati in un territorio noto, fin dal 1500, per la coltivazione della vite. Durante i lavori in vigna nel 2009 sono stati ritrovati i resti dello scheletro ben conservato di un mammut, attualmente oggetto di studio e analisi presso l’Università di Pavia; terminati gli approfondimenti, il reperto tornerà in cantina per essere ammirato da tutti gli enoturisti.
La produzione totale di Poderi di San Pietro si attesta intorno a 200.000 bottiglie, vendute unicamente al dettaglio specializzato come boutique, gastronomie e piccoli punti vendita. Interessato anche tutto il settore HoReCa a cui si forniscono i vini provenienti dalle varietà a bacca rossa di Croatina, Barbera, Uva rara, Merlot, Cabernet, Pinot nero e quelle a bacca bianca come Chardonnay, Trebbiano, Cortese, Malvasia e Pinot Grigio.
Cà della Signora, lo Spumante di Poderi di San Pietro
Interessante la produzione di spumanti Poderi di San Pietro, curati dall’enologo Roberto Gerbini, quattro in particolare: due brut e due extradry tra cui spicca “Cà della Signora”.
Metodo charmat (o Martinotti che dir si voglia), ottenuto da uve Chardonnay e Trebbiano su terreno franco-marnoso con buona tessitura (135 metri sul livello del mare), Cà della Signora è ideale per momenti conviviali o da stappare all’ora dell’aperitivo.
Si presenta con un giallo brillante e bollicine abbastanza fini; al naso profumi di frutto della passione, mela ma anche agrumi e una leggerissima nota di crosta di pane, ottenuta grazie all’affinamento di 6 mesi sui lieviti. Al gusto, è dotato di una buona beva che ravviva il sorso e regala grande piacevolezza.
L’orgoglio spumantistico italiano
Perchè parlarvi di questo vino spumante? Sempre di più in molte regioni italiane, l’arte spumantistica riesce a valorizzare i territori e a tradurre anche in economia tutto questo. Per la Coldiretti, nell’anno appena trascorso, si è superato per la prima volta la soglia del miliardo di bollicine in tutto il Paese con un forte aumento (+23%) sul 2020. Su tutti sicuramente il Prosecco, forte di circa 750 milioni di bottiglie Doc e Docg ma l’alta spumantistica di qualità registra buoni numeri che spingono sempre di più le bollicine italiane nel mondo.
Poderi di San Pietro
Via Ottavio Steffenini, 2/6, San Colombano al Lambro (MI)
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