Chiaretto di Bardolino: profumi e delicatezza gardesana
Dall’azienda Gentili una versione, ferma, del simbolo in rosé di uno dei testimoni più autentici e antichi del savoir faire enologico
Ci sono figli autentici di un terroir vitivinicolo che soddisfano per lo loro grande, chiara e immediata rispondenza identitaria e territoriale. Un vino sinceramente locale ma non localistico che sa parlare la lingua della contemporaneità organolettica di un vino che soddisfa palati gentili, leggeri e più esigenti.
Questa versione della cantina Gentili nasce dalle vigne di Boldiera, brolo Abrile, Comune di Caprino veronese da una vigna di 35 anni compresa tra un’altitudine di 230 e 250 m.s.l. Le uve Corvina (60%), Rondinella (30%) e Molinara (10%) sono assemblate in un elegante e sincero connubio di mix organolettici fatti di eleganza, giusta sapidità, delicata morbidezza ed echi di acidità presenti ma mai pressanti.
Il Chiaretto di Bardolino Cantina Gentili, che abbiamo assaggiato, è un vino delicato ma con la giusta personalità. Bella beva e profumi netti arrivano da una vinificazione attenta e rispettosa della materia prima portata con rigore e rispetto a succedere in passaggi enoici delicati e tecnologicamente accorti. Fondamentale per il colore e per l’eleganza è il travaso finale fatto in vasche di acciaio per cinque mesi con agitazione settimanale delle fecce fini.
DiVini connubi d’arte
La versione del Chiaretto di Bardolino (fermo) di Gentili ricorda le sensazioni di autentica pacatezza interiore e armonia sensoriale de “L’Alba“, il quadro del pittore impressionista Claude Monet.