Nel Regno Unito cresce l’interesse per le bollicine targate Emilia Romagna. Se ne accorgono anche il Times e il Daily Mail.
Son notizie che fanno bene. Al comparto, agli artefici di questo particolarissimo vino ma soprattutto al palato. Non solo e per fortuna italico. Il Pignoletto, storico alfiere dell’enologia felsinea e dell’alto ravennate di confine, è stato decantato nientepopodimeno che dal Daily Mail e addirittura dal Times che hanno sottolineato come i wine lover inglesi, soprattutto i giovani, abbiano iniziato ad amare questo “frizzante” italiano, portando una crescita continua delle vendite.
Sold out da Waitrose, una delle major per la grande distribuzione organizzata del Regno Unito e performance inattese anche da Sainsbury’s. Ottimi feedback si ottengono anche da Tesco, altro big della grande distribuzione inglese. In questo periodo di feste, il bianco emiliano è entrato in numerose carte dei vini della catena di ristoranti italiani Carluccio’s.
Ovvia la soddisfazione di Francesco Cavazza Isolani, presidente del Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna. «Sono notizie che ci fanno molto piacere e indicano come le ottime performance che stiamo registrando nella moderna distribuzione in Italia trovino riscontro anche, a parità di canale, nel Regno Unito. Gli inglesi, d’altronde, sono grandi amanti di spumanti e vini frizzanti italiani e, nonostante i timori derivanti dalla Brexit, continuano a cercare le bollicine del nostro Paese».
Le ragioni del successo del Pignoletto
Guardando più a fondo sulle motivazioni che portano i sudditi della regina ad acquistare questa bolla bolognese, emergono delle sorprese. In primis una di natura nominalista. È proprio il nome il primo aspetto che crea interesse. Lo attesta il prestigioso Times che evidenzia come «non passa inosservato ed è curioso».
Per Pierpaolo Petrassi, responsabile acquisti beer, wine, spirits & tobacco di Waitrose «in UK non manca il desiderio di scoprire nuovi vini. A questo, ovviamente, bisogna aggiungere l’amore degli inglesi per le bollicine made in Italy». Ma non solo «importante – conclude il buyer di Waitrose – c’è anche la questione dell’abbinamento che vede il Pignoletto essere una scelta di classe per un pranzo informale». Infine c’è l’effetto novità. Emma Monaghan, buyer Champagne e sparkling wine da Sainsbury’s conferma come «sappiamo che i nostri clienti amano scoprire cose nuove e il nostro team di esperti ha continuato a cercare delizie inaspettate per questo Natale. Fra queste, appunto anche il Pignoletto».
Per il Consorzio (dove nei colli bolognesi si produce il Docg) e per i produttori delle province di Bologna-Imola e Modena e in parte in quella di Ravenna, la Gran Bretagna si conferma così un mercato strategico. «Lo scorso anno – prosegue Cavezza Isolani – l’export di Pignoletto ha registrato un aumento del 15% con un ulteriore aumento quest’anno. Nei paesi di lingua anglosassone prevediamo un aumento del 20%».
A questo punto è lanciata la “sfida” oltre confine, a firma tutta emiliano romagnola, ai più noti e commercializzati Champagne, Cava, Prosecco, Trento doc, Valdobbiadene e affini.
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