Turismo

L’enoturismo in Italia corre veloce ma la Santanchè avverte: «C’è ancora tanto da fare!»

Enoturismo in Italia corre: dati presentati a Vinitaly 2023

Il Movimento Turismo del Vino ha festeggiato i 30 anni al Vinitaly 2023, presentando i dati che vedono le cantine turistiche triplicare e diversificare l’offerta, confermando ai Comuni Città del Vino un ruolo centrale nello sviluppo dell’enoturismo

A Verona, il 3 aprile di 30 anni fa nasceva il Movimento Turismo del Vino e qualche giorno fa al Vinitaly l’associazione ha festeggiato l’importante anniversario mostrando gli interessanti dati di crescita dell’enoturismo in Italia.

Alla presenza della Ministra del Turismo Daniela Santanchè, lunedì è stata presentata la più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia a cura di Nomisma – Wine Monitor, diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni.

Sono stati presi in considerazione 265 cantine e 145 comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l’aumento del numero e delle tipologie delle esperienze offerte.

L’enoturismo in Italia secondo Daniela Santanchè

La ministra crede fortemente nelle eccellenze italiane, e quindi anche nel vino, come traino per il turismo al punto da aver annunciato lo stanziamento di 21 milioni di euro per la formazione dei giovani.

«Lavorare nel comparto turistico richiede sacrificio che va ricompensato. Per questo stiamo pensando, con il ministro Calderone, come sostenere le aziende. – ha dichiarato la Santanchè – L’enoturismo cresce perché è legato a un’esperienza […]. Ma c’è ancora tanto da fare: primo la cartellonistica appropriata, poi potenziare il digitale e destagionalizzare il turismo per stabilizzare anche i lavoratori. La promozione è ancora troppo frammentata, deve essere organizzata: dobbiamo avere la capacità di fare rete».

Soddisfatto anche Dario Stefàno, docente di Economia delle imprese turistiche all’Università Lumsa e di Enoturismo alla Luiss Business School, a cui si deve il riconoscimento normativo sulle cantine turistiche del dicembre 2017: grazie all’introduzione di questa regolamentazione, gli investimenti in queste aziende vitivinicole solo saliti, permettendo loro di raddoppiare (e, a volte, triplicare) l’offerta di esperienze legate al vino, spesso in rete con ricettività e ristorazione.

Enoturismo in Italia corre: dati presentati a Vinitaly 2023
Dal 2017 sono progressivamente aumentati gli investimenti aziendali sull’enoturismo.

Le tipologie di cantine turistiche italiane

La cantina turistica è una realtà che, oltre a produrre e vendere vino, ha investito risorse anche nella propria infrastruttura (zona di accoglienza, zona degustazione, wine shop), nelle risorse umane (persone dedicate alle visite e la gestione dello shop), e nel digitale (sito web, presenza social, marketing).

Il report di Nomisma-Wine Monitor individua diverse tipologie di cantine turistiche, tra cui:

  • cantine piccole e familiari: le più diffuse in Italia (39%), particolarmente presenti in Campania, Puglia e Umbria;
  • cantine con rilevanza storica o architettonica: sono il 14% e si trovano soprattutto in Veneto e Piemonte (14%);
  • cantine con marchio famoso o storico: diffuse soprattutto in Veneto e Sicilia, raggiungono il 12% del totale;
  • cantine con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche: l’11% del totale, radicate tra le colline di Piemonte e Toscana, nonché in Friuli e Sicilia.

«Speriamo che tutte le Cantine del Movimento, comprese quelle lontane da itinerari e flussi turistici consolidati (il 44%, quasi la metà del totale) possano contribuire a risvegliare e coinvolgere i diversi territori. – dice Nicola D’Auria, Presidente nazionale Movimento Turismo del Vino. – La lontananza dai flussi turistici centrali è, infatti, una criticità emersa durante la rilevazione, un problema particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Campania, che si aggiunge alla chiusura di molte cantine nel fine settimana e nei giorni festivi. Un dato, però, emerge in modo chiaro e incontrovertibile, se prima il turismo del vino viaggiava spedito, ora corre velocissimo. E non c’era notizia migliore per celebrare il 30° compleanno della nostra associazione».

Le Donne nel Vino protagoniste nell’offerta e nella domanda enoturistica

Secondo il report di Nomisma-Wine Monitor, a rendere l’offerta turistica legata al vino sempre più a 360 gradi sono le donne.

Come evidenziato da Donatella Cinelli Colombini, che 30 anni fa creò Cantine Aperte, e dalla presidente delle Donne nel Vino Daniela Mastroberardino, benché il 55% delle cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini, il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%).

Il punto di forza di quest’ultima è la diversificazione dell’offerta: non solo vino, ma anche attività legate al benessere, alla ristorazione (28%) e ai corsi di cucina (40%), alla ricettività (36%), allo sport (piscine 15%) e all’organizzazione di visite a luoghi limitrofi o di collegamento a eventi culturali (50%). In altre parole, il management femminile sta trasformando l’eccellenza vino in una proposta di soggiorno che va oltre la sola visita in cantina, e coinvolge anche gli altri reparti turistici con attività legate all’arricchimento culturale e alla rigenerazione che ha origine nella natura.

«Ora dobbiamo puntare a formare addetti sempre più competenti e preparati all’accoglienza: un visitatore soddisfatto diventa un autorevole brand Ambassador di territorio e prodotto», affermano Cinelli Colombini e Mastroberardino.

Come incentivare l’enoturismo

Il Rapporto evidenzia anche gli ambiti in cui i Comuni possono migliorare per favorire l’enoturismo, come il potenziamento degli uffici di informazione turistica e la loro apertura nei giorni festivi, e un conseguente sostegno alla formazione del personale in materia enoturistica, senza dimenticare l’investimento in strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale, e una maggiore condivisione delle collaborazioni per fare sempre più rete.

Per consultare il report, i trend nazionali e internazionali, visitare il sito www.winemonitor.it

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Linda Zucca Bernardo

Nata in un paesino della Valchiusella, ai piedi delle Alpi, mi specializzo in comunicazione interculturale e promozione territoriale. Da sempre sono affascinata dal valore culturale delle tradizioni enogastronomiche e la mia parola d'ordine è meraviglia: adoro ricercare posti, persone e storie che accendano questo sentimento e infonderlo attraverso le parole.

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