Dall’Amarone al Custoza, dal Lago di Garda alla Valpolicella: il valore del Made in Italy è nel senso di appartenenza all’identità dei luoghi. Ca’ de’ Rocchi ne è l’esempio: nuove annate che muovono dalla tradizione e incontrano il gusto di un pubblico giovane e internazionale
Il Veneto è da sempre terra di eccellenza e di forti legami con il territorio, la regione che più di altre in Italia si è contraddistinta per ricchezza di diversità. Una straordinaria perla enologica incastonata in un mosaico di bellezze naturali valorizzate dal lavoro silenzioso e continuo di grandi famiglie del vino.
La famiglia Tinazzi è un pezzo di questa bella Italia che nel mondo racconta di “radici” e di saperi tramandati di padre in figlio, di intuizioni geniali, di intraprendenza e mai, come in questo caso, di destino aziendale. Di fatto e….di nome, non a caso, nella cultura contadina veronese, i “tinazzi” erano i recipienti usati per la fermentazione dell’uva pigiata.
Storia della famiglia Tinazzi
Una storia enologica che inizia alla fine degli anni Sessanta, a Cavaion Veronese, con la dedizione e la passione di Eugenio Tinazzi, la stessa che muoverà anche il figlio Gian Andrea ad allargare gli scenari produttivi in breve tempo.
Un modello di “saper fare” tutto italiano che, dalla vendita alle piccole realtà locali, viaggia ora per il 90% all’estero. Vini di qualità esportati in 30 paesi nel mondo, soprattutto in Russia dove il gruppo Tinazzi si attesta con il suo fatturato tra i primi cinque esportatori di vino italiano.
Una produzione che muove da Lazise, sulle rive del Lago di Garda, e abbraccia cento ettari di proprietà sui soleggiati vigneti della Valpolicella e del Bardolino, fino alle dolci colline del Garda a Custoza, per arrivare giù in Puglia con le Cantine San Giorgio e Feudo Croce, nella provincia di Taranto.
Cantine Tinazzi: linea Ca’ de’ Rocchi
Diverse le linee, quindi, produzioni che vanno dall’Amarone al Ripasso, dai bianchi Lugana e Custoza al corposo Primitivo, tutti con un filo conduttore comune: il territorio e la sua identità.
Ca’ de’ Rocchi, in particolare, è dedicata al gusto giovane e internazionale con nuove annate e nuovo packaging, a partire dalle bottiglie “Reginetta” del Custoza, più basse e ampie, corredate dalla bella etichetta creata e disegnata dall’artista pugliese Alessandra Corso.
Gian Andrea Tinazzi è oggi coadiuvato nel lavoro dai figli Francesca e Giorgio, con nuovi progetti nella ricerca in ambito vitivinicolo ma anche nella pregiata accoglienza agrituristica con la Tinazzi Italian Experience e, non meno importanti, le attività filantropiche che vedono l’appoggio della famiglia Tinazzi nei progetti di studio di neuroscienze e archeologia del territorio.
Custoza Ca’ de’ Rocchi Dop 2019: l’espressione lucente del Bianco del Lago
Fresco e profumato di agrumi e fiori, il Custoza è tra le nicchie del territorio gardesano. Un lontano passato per un vino delicato ma di carattere, un blend storico e sapiente di più vitigni che poggiano sulle dolci colline moreniche del basso Garda. Un “abbinamento” perfetto tra il Trebbiano toscano, la Garganega e il Trebbianello (clone locale del Tocai friulano), non di rado con altri vitigni e la Bianca Fernanda, sinonimo del vitigno piemontese Cortese. Ciascuno con la propria personalità e carattere, in stretto legame con clima e territorio, concorrono nel blend del Custoza Dop Ca’ de’ Rocchi, figlio dei migliori vigneti della zona.
La nostra degustazione
Un giallo paglierino intenso e lucente nel calice, con leggeri riflessi verdolini, preannuncia profumi eleganti e delicati, floreali e fruttati: agrumi e mela golden, cedro e pesca gialla, con ricordi di sambuco e camomilla. Al palato conquista per freschezza e sapidità, eleganza ed equilibrio, con leggere note ammandorlate. Buona persistenza finale per un bianco che riposa in acciaio fino all’imbottigliamento e che si rivela molto versatile negli abbinamenti gastronomici: dall’aperitivo ai risotti e piatti di mare e di lago, carni bianche e salumi misti.
Corvè Ca’ de’ Rocchi Igp – Corvina della Provincia di Verona: l’uva regina del veronese
Dal Lago di Garda ai vigneti collinari della provincia di Verona: il territorio e il concetto di tradizione sono alla base del Corvina in purezza delle Cantine Tinazzi. L’essenza più pura di un vitigno dai mille volti, alla base fondamentale dei grandi vini della Valpolicella e del Bardolino.
La nostra degustazione
Legato al territorio da tempo immemorabile, Gian Andrea Tinazzi è stato tra i primi produttori ad intuirne le potenzialità di una vinificazione in purezza. L’unione inscindibile di tradizione e territorio è in un calice dal colore rosso rubino intenso, vivo e luminoso, con leggeri orli granati. Al naso l’impatto è ricco di sfumature fruttate mature e note speziate: dal sottobosco alle ciliegie, dal pepe alla cannella e cacao, i profumi si intrecciano a delicati accenti floreali di fiori rossi. La morbidezza al palato, dettata da un breve appassimento delle uve e dal leggero passaggio in legno, è equilibrata dall’acidità che ne determina un sorso misurato. Ritorni fruttati e minerali ne prolungano la persistenza. Un rosso molto interessante e versatile nell’abbinamento, dai formaggi stagionati alla carne alla brace.
La Bastìa Ca’ de’ Rocchi 2016 – Amarone della Valpolicella DOCG: raffinate espressioni di terroir
Una dedica alla storicità del territorio e al vino italiano più amato nel mondo, unico ed inimitabile, l’Amarone. Prodotto con uve Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara provenienti esclusivamente da vigneti selezionati nella zona storica della Valpolicella.
La raccolta è manuale e le uve proseguono per l’appassimento in fruttaio. Un Amarone senza compromessi, piacevole e diretto, dal cuore vibrante e da apprezzare nel tempo: moderno e ancora un po’ irruente, con una discreta tannicità. Complesso e importante ma nello stesso tempo immediato, coniugando nell’insieme finezza ed eleganza.
La nostra degustazione
Nel bicchiere il colore è rosso rubino intenso, con sfumature granate. Un bagaglio aromatico che si anticipa variegato e si caratterizza per sentori di frutta rossa, amarena, prugna e confettura di mora, accompagnate da leggere note floreali e speziate di pepe nero e ginepro, cannella e cacao, in un sottofondo gradevolmente balsamico. In bocca il vino è potente, dalla trama tannica giovane e vivace ma non aggressiva. Chiude con un bel finale sapido e ricco di frutto, piacevolmente agrumato.
Un Amarone deciso e intenso, che si fa apprezzare a tavola con selvaggina e le tradizionali carni rosse, con formaggi stagionati e perfetto con il maiale, alla brace o con spezzatini a base di sughi elaborati.
Cantine Tinazzi
Via delle Torbiere, 13 Lazise (VR)
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