L’esperienza nel locale di Maria D’Acunto e Manolo Ghionna colpisce per il calore di un’atmosfera a tratti surreale, per l’armonia e la convivialità che accompagnano una cucina genuina, a tratti alleggerita. Qui il desinare non è un mero degustare, ma un percorso biografico dei due compagni tra i saperi ed i sapori della Puglia.
È tra le cucine più citate, amate e forse copiate. Focacce, calzoni, orecchiette. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito per l’enogastronomia pugliese – ricca quanto la biodiversità che custodisce nei suoi cangianti paesaggi, solida come la tradizione popolare, “autentica” come la veracità delle sue ricette che parlano, infatti, di terra e vita contadina, dell’arte dell’arrangiarsi e dell’improvvisazione.
E se questo è vero in ogni provincia della regione, lo è ancor più per l’entroterra tarantino, che respira “lu ventu” del vicino Salento, il sole della costa Ionica e gli ultimi scampoli della Murgia selvaggia.
Gli ingredienti sono “poveri” ma lussuriosi per patrimonio organolettico e nutraceutico, profumano di sole e sanno di mare, ricordano le terre brulle e calcaree. La cucina è allora quella dei mille campanili e del rifiuto della standardizzazione, che vive di convinti e appassionati osti.
Trattoria La Luna del Pozzo, l’essenzialità delle radici contadine
Camminando per i vicoli di Grottaglie, rincorrendo la sobrietà delle ceramiche e i profumi della buona tavola, ci si imbatte nella Trattoria La Luna del Pozzo di Maria D’Acunto e Manolo Ghionna. Campana di nascita (di Cetara), Maria si destreggia abilmente tra i fornelli; a Manolo, invece, il compito di vero oste, pronto com’è ad accogliere gli ospiti con un sorriso e una calda professionalità assai rari, e a spiegare le peculiarità di un menù volutamente essenziale. E di essenza.
È un menù, dunque, che racconta l’essenzialità di radici culinarie contadine, figlia della necessità di valorizzare appieno la materia prima delle campagne. Nessuna inutile contaminazione gastro–chic dei grandi classici, cui si affiancano proposte di intelligente reinterpretazione delle salde ricette popolari.
L’esperienza alla tavola di Maria D’Acunto e Manolo Ghionna
Ed ecco allora figurare, in menù, un goloso e ben eseguito burger di fave e cicorie in crosta di semi misti, accompagnato da una salsa agrodolce di barbabietola. Curioso, stuzzica la mente per la simpatica idea di fondo, appaga il gusto con un sapore elegantemente territoriale, un intrigante gioco di consistenze e piacevoli contrasti aromatici.
L’offerta continua con divertenti costolette di fungo cardoncello e patate al forno che si presenta a mo’ di “verve giovanile” della pura tradizione da cui, tuttavia, i piatti prendono ispirazione pur aprendosi alla fresca leggerezza della cucina campana o ai grandi classici nazionali.
I punti di forza del ristorante di Grottaglie
A colpire è la qualità della materia prima, per la maggior parte di appassionati artigiani visitati di persona, la professionalità di Maria e Manolo che riescono a far parlare il territorio, retrocedendo schivi a volte per timidezza talaltra per educazione. È un posto – “La luna nel pozzo” – dove l’armonia e la convivialità riescono a fondersi attorno ad una cucina genuina, a tratti alleggerita; una cucina sentita che forma un tutto talmente raro e profondo da risultare tangibile.
La carta dei vini, pensata come un viaggio tra vigneron pugliesi e dosata incursione delle zone a maggiore vocazione vitivinicola, è un degno accompagnamento ai piatti di Maria. Così come i liquori ed i distillati artigianali si prestano ad un perfetto connubio con i dolci, semplici ma gustosi, rigorosamente preparati in casa.
Uscendo dal locale, resta il calore di un’esperienza rara per un’atmosfera a tratti surreale e per la curiosa storia di una coppia che ha interiorizzato appieno l’arte del saper ascoltare, ospitare e accogliere con una spontaneità sconcertante. Perché qui il desinare non è un mero degustare, ma un percorso biografico dei due compagni tra i saperi ed i sapori della Puglia.
Trattoria La luna nel pozzo
Via Leonardo da Vinci 4 (662,04 km) – Grottaglie (Ta)
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