Il locale di vera e buona cucina cinese a Roma si apre a nuove collaborazioni e, insieme a Franco Franciosi e Francesco D’Alessandro dell’Osteria Mammaròssa di Avezzano lancia un nuovo menù di street food con contaminazioni tra Oriente e Occidente
Si scrive Yantu, si legge “lungo il cammino” per indicare il percorso personale di Jun Ge, eclettico titolare della Sinosteria, baluardo dell’autentica cucina cinese a Roma, vocato alla qualità senza compressi. La collaborazione e l’arricchimento reciproco con i colleghi confluiscono in una sorta di progetto gastronomico che è diventato una costola virtuale dello stesso Sinosteria di Viale Guglielmo Marconi, 586.
Tutto si fonda su una qualità immateriale ma percepibile, quella qualità che parte dall’intelligente ricerca e termina con l’offerta culinaria, passando per un percorso di crescita personale in cui il fil-rouge resta la sentita valorizzazione di sani principi e della collaborazione. Una collaborazione che per Jun si declina nello scambio di vedute tra colleghi, nello studio rigoroso e continuo della materia prima, in un desiderio mai sopito di creare reti virtuose di cooperazione, capaci di fondere “i credo” prima ancor della mente.
Yantu: la proposta di street food di Sinosteria a Roma
Yantu è dunque un cammino in itinere, è l’essenza e la sostanza di un progetto che prende la “forma” di una intelligente fusione tra la cucina tradizionale cinese e le ricette tipiche del nostro Paese. Ed è nell’obiettivo di agevolare la diffusione di queste nuove frontiere del “relazionarsi” che Yantu si traduce, di fatto, in interessanti proposte di “street food” incentrate sulla contaminazione dinamica e mai banale.
Frutto della felice sintonia con Franco Franciosi e Francesco D’Alessandro dell’Osteria Mammaròssa di Avezzano (AQ), il maritozzo farcito con i signature dishes della Sinosteria è la quintessenza gastronomica del sodalizio tra i tre amici (e colleghi).
Il menù è ragionato e offre uno spaccato, chiaro e senza fronzoli, di un progetto che fa del confronto un motivo di arricchimento reciproco. La proposta è, infatti, un incontro tra tecniche, ingredienti e cotture di Occidente ed Oriente, fuse in un’armonia complessiva che lascia percepire la grande affinità di vedute.
Il menù di Sinostreria
La carta, disponibile dal mercoledì al sabato – per il momento solamente in delivery e take away – è un viaggio tra le terre d’Abruzzo ed i profumi asiatici:
- pollo in olio piccante, con porro fresco e semi di sesamo
- maiale in salsa agro-piccante con zucchine, carote e funghi neri
- melanzane in salsa agro-piccante con aglio rosso di Sulmona
- spezzatino di vitellone con anice stellato e origano di Pantelleria
- baccalà mantecato (ricetta di Mammaròssa) con pepe di Sichuan e croccante di porro
- anatra, il suo fondo tirato con zenzero e cipolla.
Versione vegetariana della carta
La versione vegetariana incuriosisce sin dalla prima lettura e convince all’assaggio. Buona la texture del maritozzo che esprime la mano capace dello chef, lo studio di lieviti e cotture per offrire una consistenza ideale ad assorbire il condimento, sciogliendosi piacevolmente al palato, senza risultare gommoso. Il ripieno è “gudorioso” e schietto, sebbene giocato sugli equilibri di speziatura, cottura e marinatura. Il boccone completo colpisce per la trama del maritozzo che si dissolve lentamente, lasciando spazio alla verve delle melanzane, giustamente fragranti e mai stucchevoli.
Un blend perfetto, non solo su carta, questa golosa collaborazione tra Jun e Mammaròssa che sarà di certo foriera di altre interessanti novità.
Sinosteria
Viale Guglielmo Marconi, 586 – Roma
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