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Storia della Stag’s Leap Wine Cellars, la cantina californiana acquistata da Antinori

Stag’s Leap Wine Cellars: storia della cantina californiana
Foto © Stag’s Leap Wine Cellars

La prestigiosa azienda della Napa Valley, una delle più importanti della California, è diventata italiana al 100%

Dopo 16 anni di collaborazione la Marchesi Antinori, che già deteneva il 15%, ha acquisito il restante 85% della Stag’s Leap wine cellars, famosa e importante cantina californiana.

Il cambio di proprietà sarà effettivo entro la fine di giugno 2023 e il gruppo Antinori diventerà proprietario di circa 120 ettari di vigneto, del marchio, degli stock e delle etichette da collezione come i Cabernet Sauvignon S.L.V. e Fay (tra i più ricercati Cabernet al mondo dai collezionisti).

Con quest’operazione, il colosso italiano sarà di fatto l’unica azienda nazionale a poter vantare una proprietà in Napa Valley.

Antinori e Napa Valley: amore a prima vista

Fu durante la prima visita negli anni ’60 che il Marchese Piero Antinori si innamorò della Napa Valley e infatti, dal 1985, la famiglia ha stabilito interessi in questi territori. Con la storica acquisizione della Stag’s Leap Wine Cellars, il Gruppo italiano gestire una realtà vitivinicola nella più importante area vitata degli Stati Uniti.

«Ci sono poche opportunità come questa nel corso di una vita in cui una realtà importante e storica come Stag’s Leap sia disponibile» ha dichiarato Pietro Antinori, presidente onorario di Marchesi Antinori e storico amico di Warren Winiasrski, fondatore della cantina californiana.

Marchesi Antinori acquista Stag’s Leap Wine Cellars
La famiglia Antonori (Foto © Sito web aziendale).

Storia della Stag’s Leap, un’eccellenza a stelle e strisce

La storia della cantina Stag’s Leap Wine Cellars inizia nel 1969 quando il fondatore Warren Winiarski visitò Nathan Fay, un produttore di vino della Napa Valley. Rimase così colpito dai vini degustati che decise di cimentarsi in una personale interpretazione degli stessi. Un anno dopo comprò 44 ettari di terreno da Fay dove piantò del Cabernet Sauvignon; due anni dopo, sul mercato comparvero le prime etichette Stag Leap Vineyard (S.L.V.) Cabernet Sauvignon.

A influenzare in modo indelebile la storia della cantina americana fu il cosiddetto “Giudizio di Parigi” del 1976. Durante una degustazione alla cieca svoltasi nella capitale francese, la giuria di 9 degustatori locali assegnò la medaglia d’oro proprio al Cabernet Sauvignon S.L.V. 1973 prodotto dalla Stag’s Leap Wine Cellars che superò altri più blasonati e rinomati Grand Crus di Bordeaux e della Borgogna.

Questo successo, unitamente alla qualità dei vini prodotti, rese la cantina un punto di riferimento a livello mondiale ponendo Winiarski tra le figure di spicco del palcoscenico vitivinicolo della California. Oggi la sua cantina produce circa 1,8 milioni di bottiglie e, in particolare, Cabernet Sauvignon di eccellenza tra i quali S.L.V., Fay e Cask 23.

Alcune etichette della Stag’s Leap Wine Cellars (Foto © Sito web aziendale).

Il Terroir dei vigneti Stag’s Leap

La Stag’s Leap District è un’area vitivinicola poco a nord di Napa, sulla Silverado Trail, ed è racchiusa tra le Stag’s Leap Palisades a est, da dolci colline e dal fiume Napa a ovest. Descritta spesso come “la valle nella valle”, ha preso nome e simbolo dalla leggenda di un cervo che sfuggì ai cacciatori, balzando verso la libertà e superando di slancio le vette (da qui stag’s leap, salto del cervo). 

Oggi la tenuta è composta dai vigneti S.L.V. e Fay (acquisiti nel 1986) che sono allevati su terreni dalla composizione molto diversa: di origine vulcanica con struttura multistrato quelli S.L.V. e su suoli alluvionali quelli Fay. Dai vigneti S.L.V. vengono prodotti vini potenti e speziati mentre dalle viti Fay si ottengono vini morbidi e fruttati.

La principale varietà prodotta è il Cabernet Sauvignon con circa 41 ettari a cui si aggiungono poco meno di 2 ettari di Cabernet Franc. I vini di Stag’s Leap mostrano la Napa Valley al suo meglio, essendo frutto di un magistrale equilibrio tra morbidezza e struttura, elementi caratterizzanti della cantina che ama descrivere il suo stile come “il pugno di ferro in guanti di velluto”.

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Matteo Grappa

Origini lucane, vivo a Torino da oltre 20 anni e attualmente lavoro a Roma anche se la mia professione mi porta a viaggiare molto in Italia e all’estero, permettendomi di dare sfogo alla grande passione per il vino e l’enologia. Diplomato Sommelier Fisar, mi piace esplorare continuamente questo affascinante mondo e scrivere di questi argomenti mi permette di trasmettere anche agli altri le emozioni, il territorio e la storia che ogni sorso di vino ci regala.

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