Presentata a Milano la quattordicesima edizione della guida Slow Wine, un importante faro nel mondo del vino italiano che mette in luce quei produttori di vini di eccellenza preservando – al contempo – la bellezza e la ricchezza della natura
Anche quest’anno la Campania Slow c’è, e sfila con orgoglio ed eleganza sul red carpet del Supestudio Maxi di Milano, con 98 cantine presenti nella Guida Slow Wine 2023. Sono ben 71 premi quelli ottenuti dalla regione, tra Chiocciole, Bottiglie, Monete e Top Wine.
La Campania nella Guida Slow Wine 2024: l’elenco dei premi
L’unicità dei vini della Campania, con i loro profili aromatici distintivi, è il risultato di una lungimirante decisione dei protagonisti locali di proteggere e promuovere le oltre 100 varietà autoctone del territorio. Negli ultimi vent’anni, mentre molte regioni si concentravano sui vitigni “internazionali”, la Campania ne ha invece scoraggiato – e in alcuni casi addirittura vietato – la coltivazione, preferendo invece focalizzarsi sulle varietà indigene.
Ma eccole qui le Cantine protagoniste di questa edizione della guida rappresentata dalla famosa chiocciola; le riportiamo nel seguito, senza svelare ulteriori dettagli sui premi specifici e le singole etichette, lasciando al lettore il piacere della scoperta tra le pagine dell’edizione 2024.
La provincia campana di maggiore successo
Non è una sorpresa che sia la provincia di Avellino la più rappresentata con ben 42 aziende all’attivo. L’Irpinia, terra vocata come poche e culla di tre delle quattro DOCG Campane (Taurasi, Greco di Tufo e Fiano d’Avellino), è un fiore all’occhiello della produzione nazionale, con i suoi vini eccellenti apprezzati in tutto il mondo. Le altre province non sfigurano affatto, tutt’altro. La lista è davvero emozionante per gli amanti del vino buono, pulito e giusto, e non solo per loro.
Undici nuovi ingressi per la Campania nella Guida Slow Wine
Quest’anno si contano 11 nuovi ingressi, e risulta particolarmente rincuorante notare che, per la provincia di Caserta, si aggiungono al gruppo Alois e Il Verro, due cantine dell’Alta Campania, proprio nell’anno in cui Terre del Principe abbandona le scene. La cantina, pioniera della riscoperta e valorizzazione delle varietà autoctone Casavecchia e Pallagrello, dopo vent’anni di attività saluta e ringrazia tutti, lasciandoci in tanti tristemente increduli.
Grande soddisfazione anche per la minuscola realtà 2Vite, il progetto virtuoso del Professor Giancarlo Moschetti affiancato dall’enologo Vincenzo Mercurio a Taurasi, ideatori del metodo ME.MO, un approccio sviluppato con l’obiettivo di aiutare i viticoltori a migliorare la qualità ambientale degli agrosistemi vitivinicoli, aumentando la biodiversità nei vigneti.
Una novità anche per l’Isola d’Ischia, dove Tenuta del Cannavale entra a fare compagnia a Cantine Antonio Mazzella.
Un importante riconoscimento nazionale
Concludiamo con il Premio Speciale per l’Accoglienza in cantina consegnato a Cristina Varchetta di Cantine Astroni. Con le sue vigne che si sviluppano lungo le pendici di uno dei più grandi crateri dei Campi Flegrei, oggi più che mai al centro dell’attenzione mediatica per l’intensificarsi del fenomeno del bradisismo, la cantina si aggiudica questo importante riconoscimento a livello nazionale.
La Campania Slow c’è, e ancora una volta esprime eccellenza e virtuosismo con voce decisa e consapevole all’insegna dalla sostenibilità.
Il prossimo appuntamento con il vino buono, pulito e giusto, della Campania e non solo, sarà in occasione della terza edizione di Slow Wine Fair, a BolognaFiere, in programma dal 25 al 27 febbraio 2024.
Info: www.slowfood.it
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