È una delle ricette partenopee più allegre e golose. Richiede un po’ di pazienza ma il risultato vi renderà felici
Gli struffoli napoletani sono uno dei più gustosi dolci tipici del Natale e rispecchiano l’allegria, la vivacità e la fantasia che contraddistingue questa regione italiana. Chi è cresciuto in Campania collega gli struffoli ad un’atmosfera fatta di profumi, sapori e amore perchè era un dolce che preparavano le nonne, con pazienza e dedizione.
Si presentano come una cascata di palline fritte del diametro di circa 1 cm, insaporite da miele e cosparse di confettini colorati (allo zucchero e all’anice) e frutta candita. Sono davvero alla portata di tutti, sotto il profilo del costo e della facilità di preparazione; l’unico requisito è la pazienza perché le palline devono essere tutte uguali e cotte al punto giusto per non avere un retrogusto amarognolo. Sembra che a Napoli fossero preparati dalle suore come dono alle famiglie nobili per la loro liberalità.
Storia degli Struffoli
La ricetta degli struffoli napoletanti ha origini antichissime e pare che non sia nata esattamente a Napoli. Secondo alcuni, infatti, sarebbero stati i Greci a portare in città questa delizia ai tempi della Magna Grecia; secondo altri provengono dalla Spagna e diffusi ai tempi della dominazione spagnola. In verità, ancora oggi, sia in Grecia che in Spagna esistono due preparazioni simili e precisamente i loukoumades greci (ghiottonerie) e i piñonate spagnoli che sono composti da palline dalla forma più allungata.
Pur richiamando una tradizione napoletana, gli struffoli sono conosciuti anche in altre regioni meridionali; in Calabria si chiamano “cicirata” o “turdiddi”, in Umbria ed Abruzzo “cicerchiata” ed a Palermo “strufoli”.
12 persone
Facile
Basso
30 minuti
3-4 minuti
12 persone
Facile
Basso
30 minuti
3-4 minuti
- 500 gr di farina 00;
- 125 gr di zucchero;
- 2 uova;
- 125 gr di olio EVO;
- buccia grattuggiata di 1/2 limone e di 1/2 arancia;
- miele q.b.;
- olio di semi per la frittura.
- Impastare la farina setacciata con lo zucchero, le uova, l’olio EVO, la scorza grattuggiata di limone e arancia;
- una volta ottenuto un panetto omogeneo, coprirlo con un canovaccio pulito e farlo riposare per circa 30 minuti a temperatura ambiente;
- affettare l’impasto, realizzare dei bastoncini di circa 1 cm di spessore e tagliarli a palline;
- friggere le palline in olio di semi ben caldo (circa 180°) per circa 3 o 4 minuti fino a quando saranno saranno dorate;
- toglierle dall’olio e disporle su carta assorbente lasciandole raffreddare;
- passare le palline o struffoli nel miele. Se non è abbastanza morbido farlo riscaldare in una pentola a fuoco basso;
- sistemare gli struffoli in un piatto da portata cospargendoli con confettini colorati. Se vi piace potrete aggiungere anche della frutta candita e pezzi di cioccolato fondente.
L’impiattamento tipico degli struffoli napoletani è a forma di ciambella. Per ottenere questo effetto possiamo adoperare uno stampo apposito oppure collocare un bicchiere al centro del piatto e disporre gli struffoli intorno. Una volta che il miele si è asciugato e solidificato, asportare il bicchiere.