In una sala dominata dai grandi rossi, l’azienda vitivinicola di Moniga del Garda difende ed esalta la personalità dei rosè con una tesi che elimina ogni passato pregiudizio
![Cantina Costaripa: la personalità dei rosè in 3 etichette Cantina Costaripa: la personalità dei rosè in 3 etichette](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2021/11/cantina-costaripa-la-personalita-dei-rose-in-3-etichette.jpg)
Sono trascorsi pochi giorni dalla conclusione del Merano Wine Festival, la storica manifestazione dedicata al mondo del vino – “figlia” di Helmut Kocher – che quest’anno è giunta alla sua trentesima edizione.
Un’edizione tutt’altro che scontata, considerando l’epilogo della precedente: nel 2020, infatti, a causa della pandemia – che ha avuto un impatto significativo sul settore degli eventi, anche dal lato B2B – non è stato possibile svolgere l’evento in presenza e la versione digitale, per quanto ben organizzata, non è riuscita a sopperire a quell’esigenza di contatto e stimolazione sensoriale che una materia “viva” come il vino richiede.
Merano Wine Festival 2021: l’edizione della ripartenza
Attorno al nettare di Bacco – fin dai Romani – si stringono relazioni, non solo commerciali ma anche d’amicizia, che conducono a uno scambio soprattutto culturale fra i popoli, che guida – e rafforza – il mercato enologico internazionale, favorendo – di riflesso – anche altri settori, come ad esempio il turismo. Ed è proprio questo lo spirito con cui Helmut Kocher ha concepito il “suo” Festival, che quest’anno ha inaugurato con visibile – e solenne – orgoglio.
Centinaia le persone che sono accorse all’evento, chi da professionista navigato e chi da neofita, con una passione da rincorrere e tradurre in mestiere; una folla regolamentata nei suoi movimenti – e con green pass sempre appresso – ma con la voglia di partecipare “per imparare”, in una ludicità consapevole.
Tra le tre aree che hanno ospitato l’evento, il Kurhaus – splendido palazzo in stile liberty, progettato dall’architetto viennese Friedrich Ohmann – è stato senza dubbio il luogo che ha suscitato maggior interesse: due piani completamente dedicati al vino, con oltre un centinaio di vignaioli, tra nomi noti ed altri pressocché sconosciuti, in un viaggio che dall’Italia arriva fino alla Francia – quella dello Champagne, per intenderci.
In particolare, nell’ampia sala centrale – dominata dai grandi rossi quali Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino ed altri – si udiva una voce fuori dal coro: era quella di Nicole Vezzola, rappresentante della terza generazione della Cantina Costaripa di Moniga del Garda, che rivendicava – con accesa convinzione – il ruolo dei vini rosati nel panorama enologico italiano.
La rivalutazione dei vini rosati
Per anni i rosati sono stati considerati come vini di second’ordine o, semplicemente, come un’impersonale “via di mezzo” tra un bianco e un rosso. Un pregiudizio che persiste ancora oggi e non tiene conto della duttilità di prodotti che, a tavola, possono dar luogo a degli abbinamenti davvero sorprendenti.
![Vigneti di Cantina Costaripa Cantina Costaripa: vigneti a Moniga del Garda](https://www.gazzettadelgusto.it/wp-content/uploads/2021/11/cantina-costaripa-personalita-dei-rose-in-3-etichette.jpg)
A dispetto della tenuità cromatica – dovuta ad una macerazione che dura non più di 48 ore – i vini rosati sviluppano, a seconda della loro base ampelografica e del terroir, un profilo gusto-olfattivo interessante. Alle deducibili note floreali e fruttate (anche molto spiccate!), si affiancano sfumature più speziate e balsamiche. Una personalità che talvolta è tradita dalla volontà di competere con la Francia, sia in termini quantitativi che qualitativi, fino a ridurre le potenzialità espressive dei vitigni nostrani.
Una linea operativa che alla gestione della Cantina Costaripa non è mai interessata, neppure ora che i vini rosati sono di tendenza e la loro domanda è in forte aumento – secondo una ricerca di Nomisma Wine Monitor, +15,8% contro il 2,5% del totale dei vini.
Cantina Costaripa: i 3 rosati dell’azienda di Moniga del Garda
Dai vitigni Marzemino, Groppello Gentile, Sangiovese e Barbera, utilizzati in percentuali diverse, nascono i tre rosati dell’azienda di Moniga del Garda: RosaMara, Molmenti e PalmArgentina. Queste uve tradizionalmente impiegate per la produzione di rossi anche strutturati, vinificate in rosato, rivelano un’anima completamente nuova ma non per questo meno affascinante o convincente.
Molmenti Valtenesi 2016
Il Molmenti Valtenesi 2016 è il vino che più rappresenta la filosofia aziendale ed è nato con il nobile obiettivo di omaggiare Pompeo Gherardo Molmenti, ideatore nel 1896 del Chiaretto di Moniga. Un rosè dal colore rosa-ramato lucente – unico nel suo genere – che al naso si dimostra fine e al contempo complesso, con note di fiori di ciliegio intervallate ad altre di piccoli frutti (ribes rosso e lamponi selvatici, in particolare) e pesca bianca ben matura, per poi evolvere in sfumature più speziate e balsamiche, di pepe rosa, capperi e karkadè.
L’eleganza olfattiva trova conferma anche al palato: l’assaggio, ampio e vellutato è contraddistinto da una tipica e piacevole vena acido/salina che lo rende ben abbinabile tanto ai crostacei e al pesce alla griglia quanto alle carni bianche.
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Un profilo quello del Molmenti Valtenesi 2016 che giustifica i premi recentemente ricevuti – i 3 bicchieri del Gambero Rosso e la Gold Medal al The WineHunter Award e conferma come i rosati, se prodotti con coscienza di causa e rispetto per la naturale essenza delle uve, possano garantire quelle ricercata armonia spesso non soddisfatta dai bianchi o dai rossi.
La Cantina Costaripa, situata sulla riva occidentale del Lago di Garda – in quella zona dai tratti mediterranei che prende il nome di Valtenesi – è riuscita nell’intento di riscattare la reputazione dei vini rosati, trovando loro un posto nelle tavole più prestigiose e nella memoria di coloro che li assaggiano.
Cantina Costaripa
Via della Costa n.1/A – Moniga del Garda (BS)
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