Nel weekend del 12 e 13 novembre, 48 vignaioli italiani e internazionali si sono riuniti nel capoluogo piemontese per presentare le loro etichette realizzate con pratiche agricole biologiche, biodinamiche e sostenibili
Augusta è fiera del vino, il 12 e 13 novembre, ha reso omaggio alla città di Torino, che vent’anni fa era il punto di riferimento del movimento naturale in Italia e crocevia di vignaioli e bevitori di tutta Europa. L’evento ha animato la scena cittadina con degustazioni di vino, dibattiti e confronti sull’importanza di fare agricoltura “sana”, con pratiche biologiche, biodinamiche e sostenibili.
Augusta è fiera del vino: origini e mission dell’evento
La manifestazione nasce da un’idea di Piero Crocenzi con l’intento di coinvolgere i vignaioli che hanno fatto conoscere il vero significato di fare agricoltura prima ancora di creare vino. Si tratta di realtà storiche che da vent’anni sono presenti a Torino ma anche di altre aziende che stanno scrivendo la storia più recente, assieme a una piccola selezione di produttori provenienti dal resto d’Italia e dall’estero. Alla due giorni, inoltre, hanno partecipato anche produttori europei di birre e sidri che si sono ritrovati al Bunker di Torino.
I luoghi di Augusta
L’omaggio di Augusta a Torino inizia già dalla scelta del nome ispirato ad “Iulia Augusta Taurinorum” la città fondata da Augusto probabilmente tra il 25 e il 15 a.C., L’illustrazione, invece, presenta una donna consapevole, contadina e fiera.
Anche la scelta del Bunker, lo spazio gestito dall’Associazione Culturale Variante Bunker, è stata finalizzata a coinvolgere il tessuto cittadino. Il Bunker, infatti, esalta e valorizza la diversità in ogni aspetto così come Augusta vuole esaltare la biodiversità agricola e la diversità di racconto, di scelta degli espositori e dei loro metodi di lavoro.
Lo spazio è caratterizzato anche da un forte impegno sociale e culturale e accoglie movimenti artistici e culturali di nicchia con lo stesso spirito con cui Augusta vuole non solo supportare ma anche contribuire a far crescere punti di vista innovativi e sperimentali sul produrre vino e fare agricoltura.
Accanto ai ristoratori ed esercenti torinesi che promuovono la cultura e la divulgazione del vino naturale, e con i quali è nata l’idea di Augusta, nei due giorni sono stati ospitati anche ristoratori provenienti dalle maggiori città italiane e mondiali.
La fiera, che ha riscosso molto successo tra gli appassionati del genere, sarà riproposta nel 2024 a Roma per poi tornare a Torino nel 2025.
Maggiori informazioni: www.augustafieravino.com
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