Finora solo la passata di pomodoro era tutelata dal rischio di miscelazioni con prodotto estero ma, recentemente, è stato firmato un decreto che prevede l’obbligo di inserire anche nelle etichette di pomodori, pelati, salse, sughi, conserve e concentrati l’origine del prodotto in termini di coltivazione e trasformazione.
Sull’onda del rafforzamento normativo in tema di sicurezza alimentare e di tutela dei consumatori, dopo le novità introdotte in merito all’etichettatura del latte e dei suoi derivati, I Ministri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico, Maurizio Martina e Carlo Calenda, hanno firmato il decreto interministeriale per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine dei derivati del pomodoro. A renderlo noto è lo stesso MPAAF con un comunicato stampa diffuso all’interno del proprio sito istituzionale in cui è stato spiegato di aver dato piena attuazione al regolamento europeo 1169 del 2011.
Etichetta Pomodoro e derivati: obbligo di origine
Il decreto prevede che le sulle etichette delle confezioni di derivati del pomodoro prodotti in Italia (sughi, pelati, salse, conserve e concentrati) dovranno essere obbligatoriamente indicati:
- Paese di coltivazione del pomodoro;
- Paese di trasformazione del pomodoro.
Altre diciture possibili
Se le fasi di produzione e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi – precisano dal Ministero – potranno essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
- Paesi UE,
- Paesi NON UE,
- Paesi UE E NON UE.
Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si potrà invece utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia“.
Obbligo di visibilità delle informazioni
In tema di visibilità invece, sulla base del suindicato provvedimento, le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo, in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
I provvedimenti, sottolineano dal MPAAF, prevedono una fase per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte.
© Riproduzione vietata