Nel celebre concorso internazionale dedicato ai vini spumanti l’Italia esce plurimedagliata confermando un trend positivo anche nell’esportazione.
Le bollicine italiane hanno trionfato allo “Champagne & Sparkling Wine World Championships”, competizione internazionale ideata e diretta da Tom Stevenson, uno dei più influenti giornalisti del settore.
Delle 149 medaglie d’oro e 143 d’argento assegnate, 30 del metallo più pregiato e 36 in argento sono state consegnate alle bolle del Belpaese, in un’annata che ha visto le voci aumentare del 22% rispetto allo scorso anno e produttori concorrenti da non meno di 26 Paesi. Inoltre si sono registrati nuovi partecipanti per la prima volta da Armenia, Croazia, Moldavia e Ucraina.
I vincitori finali del trofeo saranno annunciati alla cena che si terrà a Londra il 1° settembre e, dal 26 ottobre, sempre nella City saranno esposti in una vetrina di degustazione tutti i prodotti insigniti di medaglie.
Il valore dell’Italia
Il successo dell’Italia nella competizione internazionale non stupisce considerando che nel 2015 – con ben 373 milioni di bottiglie esportate in 90 Paesi – è risultato il primo Paese produttore-esportatore al mondo di spumante. Il prodotto, nella stessa annata, ha visto una produzione di 520 milioni di bottiglie per un valore di 1.352 miliardi di euro (2,60 euro a bottiglia in cantina). Di questi, come accennato, 373 milioni di bottiglie (pari al 72%) sono state spedite in 90 Paesi nell’arco dell’anno per un valore pari a 1.327 miliardi di euro, registrando un +17% dei volumi rispetto al 2014.
L’esportazione si concentra per il 30% nel Regno Unito, il 20% negli Stati Uniti e il 9% in Germania.
E se ad uscire dal Paese è soprattutto la bollicina ottenuta con metodo Martinotti (o Charmant), anche il metodo classico – nonostante l’agguerrita concorrenza del colosso Champagne e il promettente Cava spagnolo – fa registrare un +7,3% rispetto al 2014 con le sue 2,2 milioni di bottiglie esportate soprattutto verso Giappone, Usa e Svizzera.
© Riproduzione vietata