Anche conosciuta come PCOS, è un disturbo comune che colpisce con molteplici manifestazioni circa l’8% delle donne in età riproduttiva. Ecco come l’alimentazione può avere un ruolo importante
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico
Si chiama “Sindrome dell’ovaio policistico” o “PCOS” ed è un’endocrinopatia che interessa, in media, circa l’8% delle donne in età riproduttiva. Le sue manifestazioni possono essere molteplici, da un ingrossamento delle ovaie alla presenza di cisti ovariche multiple fino ad alterazione endocrinologiche e metaboliche.
Come in molte altre situazioni, anche nella gestione di questa patologia l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per garantire la salute delle donne che ne sono affette.
Effetti e cause della PCOS
Dal punto di vista clinico, le principali manifestazioni della PCOS sono:
- Iperandrogenismo o aumento della secrezione degli ormoni androgeni tipicamente maschili da parte delle ovaie e del surrene
- Manifestazioni esterne quali acne, irsutismo (eccesso di peluria), alopecia, anovularietà (mancata ovulazione determinata da un’alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio), alterazioni del ciclo mestruale
- Insulino resistenza, nella maggior parte dei casi.
L’eziologia di questa sindrome è molto controversa. Essa deriva da un insieme di fattori e dall’espressione di una complessa alterazione di funzioni ormonali e metaboliche. Qualora si presentino una o più delle manifestazioni sopra descritte, è opportuno rivolgersi a uno specialista il quale potrà eseguire una diagnosi per accertare o meno la PCOS.
È particolarmente consigliato che si facciano una visita specifica le donne in sovrappeso/obese, con ciclo irregolare, affette da acne, in età fertile con difficoltà riproduttiva o con casi di sindrome dell’ovaio policistico in famiglia.
Ovaio policistico: conseguenze per la salute
La produzione di androgeni, che è uno dei possibili effetti della PCOS, può favorire un aumento dell’accumulo adiposo a livello addominale ed è per questo che alcune donne affette da PCOS presentano un fisico a “mela”.
Il grasso localizzato sulla pancia è quello più “pericoloso” perché è principalmente “viscerale”. Ponendosi tra gli organi, induce uno stato infiammatorio cronico (infiammazione cronica di basso grado) con conseguente aumento di citochine pro-infiammatorie (IL-1, IL-6, TNF-α), aumento della leptina (ormone della sazietà) e della resistina (strettamente correlato alla resistenza insulinica). Questo quadro provoca un’alterazione del metabolismo lipidico e glucidico (sindrome metabolica) che, come circolo vizioso, alimenta l’ulteriore aumento di peso e, appunto, la resistenza all’insulina e diabete di tipo 2.
Per queste ragioni, l’alimentazione è fondamentale per limitare i danni da PCOS e per prevenire conseguenze ancora più negative per la salute.
Prevenzione ed intervento
Oltre a seguire le indicazioni e le terapie prescritte da uno specialista, in caso di sindrome dell’ovaio policistico la donna deve seguire una serie di regole importanti:
- mantenersi attiva e fare sport
- tenere sotto controllo il peso
- seguire una dieta bilanciata e personalizzata
- abolire il fumo
- limitare l’assunzione di alcolici.
La dieta per l’ovaio policistico
Focalizzandoci sul ruolo della dieta, è bene che una donna affetta dalla PCOS mantenga uno stato di normopeso per non aggravare ulteriormente l’accumulo di grasso addominale. A tale scopo va adottato uno stile di vita basato su attività fisica e su un piano alimentare personalizzato, con una mirata ripartizione dei macronutrienti.
Innanzitutto va ridotta la percentuale di carboidrati e incrementata, lievemente, quella di proteine e grassi; vanno ridimensionati gli zuccheri semplici e tenuto sotto controllo l’indice glicemico che potrebbe contribuire all’insorgenza di insulino-resistenza e diabete.
PCOS: alimentazione e buone abitudini
Per affrontare e limitare i fastidi determinati dall’ovaio policistico, ci sono alcuni alimenti consigliati e altri da limitare ma anche una serie di regole preziose da ossservare.
Cibi consigliati
- Pasta e pane nella forma integrale, patate novelle o dolci, legumi e cereali in chicco integrali (riso, farro, orzo)
- pesce, carne in tagli magri, uova e latte perché contengono proteine ad alto valore biologico
- verdura e ortaggi all’interno dei pasti (zucchine, carciofi, spinaci, finocchi, cetrioli, agretti, broccoli, cavolfiore)
- assumere grassi insaturi ossia grassi mono insaturi e acidi grassi essenziali della serie omega 3 ed omega 6 (olio evo, avocado, pesce, frutta secca, semi oleosi)
- Abituarsi alla cottura al dente.
Alimenti da limitare
- Carote lessate o rape rosse cotte
- 2 porzioni di frutta al giorno (frutti rossi, mela, pera, kiwi, arance, pesche, albicocche, prugne): inserirla all’interno del pasto o in associazione a carboidrati complessi
- frutta a più alto indice glicemico (banane, uva e frutta disidratata)
- evitare merendine, dolci raffinati, bevande zuccherate e confetture, a meno che non siano preparate con sola frutta
- limitare snack e prodotti da forno (es. gallette e taralli)
- limitare i grassi saturi: formaggi grassi, carni grasse, burro e dolci elaborati.
Integrazione
Sempre previo consulto medico, può dare giovamento un supporto alla dieta per l’ovaio policistico con un’integrazione appropriata e personalizzata a base di acido folico, vitamina B12, vitamina D e magnesio.
Conclusioni
La sindrome PCOS può comportare conseguenze per la salute e manifestazioni esterne tipiche. È consigliato quindi agire preventivamente o in modo adeguato per limitare e ridurre i possibili danni con un giusto supporto medico, un’adeguata attività fisica e un’apposita dieta per l’ovaio policistico che, come sempre, deve essere personalizzata.
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