L’incontro tra Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca Lunga del Chianti della famiglia Tinacci si concretizza in una personalità enoica sensuale ed emozionante

Bianco Toscana Igt Montalbino 2019 (Foto © Riccardo Isola).
Lasciata Firenze, dirigendosi verso la costa Tirrenica, incastonata tra la Val di Pesa, Val d’Elsa e Val di Virginio sorge Montespertoli. Qui, ad un’altitudine media di 250 metri sul livello del mare, la famiglia Tinacci conduce, da una trentina d’anni, l’azienda agricola Montalbino.
Azienda agricola Montalbino: vino e olio
Terreni franco argillosi con presenza di sabbia, cullano i cinque ettari di vigneto che permettono all’azienda di produrre alcuni testimoni del fare vino “chiantigiano” di assoluta qualità. Con un approccio totalmente biologico. Imponente la presenza dell’altro oro liquido, questa volta tinto di verde, rappresentato da oltre 2.000 ulivi. Infine in questa azienda agricola è possibile soggiornare all’interno dell’agriturismo «Montalbino» e magari deliziare il palato nel ristorante agrituristico «La Lombricaia».
La vendemmia, in azienda, è rigorosamente fatta a mano. Da qui, dopo una selezione scrupolosa dei grappoli e degli acini, parte la fermentazione in tini di acciaio a temperatura controllata con lieviti indigeni. Per mantenere fede all’approccio bio, in cantina, l’utilizzo di solfiti o di altri prodotti enologici è ridotto al minimo per permettere ai vini di essere, come dichiarano con orgoglio gli stessi proprietari «artigianali, territoriali e biologici».
Tra i vini Montalbino, per ora, abbiamo assaggiato un testimone in bianco della produzione aziendale. Si tratta di un blend ottenuto da Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca Lunga del Chianti che prende il nome, una volta imbottigliato, di «Bianco Toscana Igt Montalbino». Di seguito le nostre impressioni sull’assaggio dell’annata 2019.
DiVini connubi d’arte
I sorsi di questo Bianco Toscana Igt Montalbino riportano alla mente le leggerezze suadenti marmoree dell’opera «Danzatrice con cembali» di Antonio Canova (1908-1814)

«Danzatrice con cembali» di Antonio Canova (1908-1814)