Turismo Veneto

Alla scoperta dei Colli Euganei in bicicletta: 5 posti da non perdere per scoprire l’enogastronomia di un territorio vulcanico

Colli Euganei in bici: percorso guidato
I Colli Euganei sono un vero parco giochi per la bici (Foto © Caterina Zanirato).

Pedaliamo lungo un itinerario di circa 50 km che tocca tutte le bellezze del parco regionale a sud di Padova: dai panorami più belli alle migliori cantine dove fermarsi per degustare il noto Moscato ma anche i rossi di taglio bordolese, che stanno crescendo sempre di più per qualità

A sud di Padova, c’è un territorio ancora poco battuto dal turismo di massa. Si tratta dei Colli Euganei, parco regionale composto da colline irregolari, che sbucano alte e a forma di cono dalla pianura padana, originate da antichi vulcani di 40 milioni di anni fa.

Colli Euganei, uno spettacolo tra terme e vini

Oggi i Colli Euganei regalano panorami mozzafiato e, proprio per la particolarità del terreno vulcanico, sono conosciuti per due esclusive peculiarità: le terme – che hanno fatto nascere numerosi hotel e stabilimenti tra Abano e Montegrotto – e il Moscato Giallo, che in questo territorio assume note minerali che lo rendono molto differente da quello che si può assaggiare altrove e che ha dato vita all’unica DOCG della zona, ovvero il Fior d’Arancio.

Per scoprire al meglio questa terra, il mezzo ideale è la bicicletta che permette di salire e scendere per le meravigliose strade tra vigneti e boschi naturali di robinia, uliveti e ciliegi, in completo silenzio, respirando l’aria che profuma di zolfo e fiori, ascoltando solo i rumori della natura.

Colli Euganei in bicicletta: percorso goloso in 5 tappe
Un panorama sui Colli Euganei (Foto © Caterina Zanirato).

Colli Euganei in bicicletta: 5 posti da non perdere

I Colli Euganei sono un vero parco giochi per la bici, soprattutto per gravel e mtb grazie ai numerosi sentieri sterrati: il cicloturismo è in grande espansione. L’itinerario qui proposto è breve, circa 50 km, e tocca tutte le bellezze di questa terra: dai panorami più belli alle migliori cantine, dove potete fermarvi per degustare sia il noto Moscato in varie declinazioni, ma anche i rossi di taglio bordolese, che stanno crescendo sempre di più per qualità.

Se proprio non siete allenati e temete le due ruote, non preoccupatevi: lo stesso percorso si può effettuare anche in auto (si perde però in scenografia, atmosfera e rispetto ambientale).

La città di Este e il ristoro La Vallesana

La partenza dell’itinerario lungo i Colli Euganei in bicicletta è a Este, città con tanto di castello murato e parco panoramico. Residenza degli estensi – che diedero nome al paese – colpisce subito per il meraviglioso castello dei Carraresi e il suo parco. Proprio alle spalle dell’imponente maniero inizia la salita più percorsa dei Colli Euganei, ovvero quella che porta a Calaone: 5 km semplici, con un dislivello medio del 5%, punte che non superano mai il 10%, perfetta per imparare e allenarsi.

In cima, poi, un panorama meraviglioso sui Colli Euganei con tanto di fontanella di acqua fresca. Da qui la strada attraversa vari uliveti e si scende fino a Valle San Giorgio, ma lungo la discesa fermatevi a fare un brindisi e un piccolo break in un luogo spettacolare, soprattutto al tramonto, dato che si tratta di una vera e propria terrazza affacciata verso ovest: il Ristoro la Vallesana (Facebook.com/RistorolaVallesana). Si possono degustare taglieri di salumi e formaggi oltre che tutti i vini del territorio. Provate il moscato secco e i tagli bordolesi, autentiche espressioni del territorio.

Il borgo di Arquà Petrarca e le giuggiole

Scendendo da tornanti verso Valle San Giorgio si può ammirare sbucare nello skyline lo spettacolare campanile del paese, ma dopo averlo visitato, ricordatevi di tenere la strada che vi condurrà verso Arquà Petrarca con una salita molto breve, nemmeno un chilometro, e una discesa divertentissima circondata da uliveti. Il borgo medievale di Arquà Petrarca è un vero spettacolo.

Il borgo di Arquà Petrarca (Foto © Caterina Zanirato).

Perla dei Colli Euganei, il paese è famoso anche per il suo legame con Francesco Petrarca: il celebre poeta toscano si innamorò del luogo che probabilmente gli ricordava la terra natìa e decise di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in una bella casa del borgo, dove morì nel 1374. La casa del Sommo Poeta e il monumento funebre sono mèta di pellegrinaggi letterari e visite culturali (Info: padovacultura.padovanet.it).

Non potete passare per Arquà Petrarca e non assaggiare la specialità di questo paese: le giuggiole. Le potete trovare in qualsiasi bar del borgo. E se avete voglia di qualcosa di alcolico, non perdetevi lo spritz del borgo, ovvero un aperitivo a base di prosecco e liquore alle giuggiole. Oltre ad ammirare i giuggioli in fiore, cogliete l’occasione di assaggiare il famoso “brodo di giuggiole” diventata metafora di felicità.

Valsanzibio, Galzignano e una degustazione a Ca’ Lustra

Dal borgo di Arquà, svoltate poi a destra verso via Vallette, fate una piccola salita e poi scendete fino a Corte Borin, passando poi per Corte Vigo. Pedalerete così fino a Valsanzibio dove rimarrete incantati dalla famosa villa dove al cui interno sorge uno dei labirinti più grandi d’Italia, per raggiungere poi Galzignano Terme, paese famoso per il suo campo da golf.

Percorso Colli Euganei in bicicletta
La villa di Valsanzibio contenente uno dei labirinti più grandi d’Italia (Foto © Caterina Zanirato).

Da qui inizia una salita abbastanza impegnativa, ma non impossibile perché fatta di tornanti con una pendenza media del 6% per circa 3 km. Si chiama Cingolina ed è molto conosciuta dai ciclisti che ogni fine settimana si allenano in questa terra. Vi condurrà in cima al passo Roverello, gustatevi il fantastico panorama e scendete verso Fontanafredda, tra terrazzamenti di vigneti, uliveti e agriturismi che vi delizieranno gli occhi. Non dimenticate di fare una sosta nella cantina Ca’ Lustra Zanovello, che si trova proprio a sinistra della strada che state percorrendo in discesa. Qui ogni giorno si possono degustare i vini prodotti dall’azienda, proposti a un’ottima qualità prezzo accompagnati da taglieri di salumi e formaggi in una splendida terrazza affacciata sui Colli. Sono ottimi sia i bianchi, come il moscato secco A’ Cengia o il più complesso Olivetani, sia i rossi a taglio bordolese come il Natio, il Sasso Nero e il Moro Polo.

Fontanafredda e Cinto Euganeo con il museo Cava Bomba

Dalla cantina Ca’ Lustra è tutta una discesa. E non solo per modo di dire: una bella e lunga discesa vi condurrà prima a Fontanafredda e poi, con tratti alternati alla pianura – anche in questo caso scenograficamente spettacolare dato che è incorniciata dai vari profili dei Colli – fino a Cinto Euganeo. Qui potete entrare e visitare il museo di Cava Bomba, un’ex fornace dell’800 utilizzata per la produzione e l’estrazione di calce. Proprio qui, durante i lavori di estrazione, furono scoperti dei pesci fossili risalenti al Cretaceo Superiore e, grazie ad un meticoloso restauro, oggi Cava Bomba è divenuta la sede del museo geopaleontologico (Info: www.collieuganei.it). Dal museo parte anche il sentiero trekking per esplorare il monte cinto, divertentissimo anche per i bambini dato che di volta in quando ci si imbatte anche in simpatiche riproduzioni di dinosauri e in autunno è pieno di castagne da raccogliere.

Baone e la cantina Maeli: ultima tappa dei Colli Euganei in bicicletta

Da Cava Bomba, inizia l’ultimo tratto di strada per concludere l’anello che vi riporterà a Este. In questo caso, il tragitto è quasi tutto pianeggiante (se non per una piccola salita, di qualche centinaio di metri, per raggiungere Baone). Dopo aver superato Valle San Giorgio, alla vostra destra, troverete una piccola via che costeggia dei vigneti e si chiama “via Dietro Cero”. Imboccatela e pedalate per circa mezzo km: una perla segreta vi aspetta. Si tratta della Cantina Maeli, specializzata proprio nella produzione di Moscato in varie declinazioni: metodo classico, fermo secco, fermentato sui propri lieviti in bottiglia, come passito e ovviamente nella sua versione dolce Fior D’Arancio.

Un itinerario di 50 Km tra natura ed enogastronomia (Foto © Caterina Zanirato).

Il nome Maeli arriva dall’unione di Marna e Limo, che caratterizzano il territorio dei vigneti. Lo studio e la valorizzazione del Moscato Giallo rappresentano la missione di Maeli; quest’uva, infatti, grazie a terreni di origine vulcanica e all’incredibile biodiversità dei Colli Euganei, si esprime con finezza, eleganza e longevità, distinguendosi da qualsiasi altro moscato nel mondo. La produzione è completata da due vini rossi dal taglio bordolese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Carmenere e un vino rosato recupero di antiche varietà autoctone del territorio.

Da Maeli, imboccate la strada verso Baone e in pochi km vi ritroverete nella strada principale che, attraverso una ciclabile, vi ricondurrà di nuovo nel centro di Este.

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Caterina Zanirato

Giornalista professionista innamorata dei viaggi e dell’enogastronomia. Sommelier Ais, degustatore di formaggi Onaf, gira l’Italia e il mondo in sella alla sua bicicletta a caccia di panorami speciali, sapori tradizionali e cantine tipiche. Per lei, il modo più bello per viaggiare è a passo lento, in silenzio e a contatto con la natura, conoscendo le persone e raccontando le loro storie.

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